Tre mesi e mezzo dopo l’1 aprile, quando improvvisamente le tariffe agevolate per l’editoria furono cancellate, la situazione è ancora bloccata. Se le pubblicazioni no-profit hanno trovato un “ombrello” di riferimento, per le altre tutto è sospeso.
A riprendere l’iniziativa è stata ieri pomeriggio la Federazione italiana editori giornali. “I tavoli tecnici avviati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per trovare una soluzione -dice la Fieg- risultano da tempo arenati”. E martedì gli stessi contatti con Poste italiane “hanno subìto una pesante battuta d’arresto con modalità formali e sostanziali che lasciano interdetti se non indignati”.
Per questo la Federazione ora deve denunciare “l’insostenibilità di un modo di procedere che si dimostra assolutamente infruttuoso e dilatorio. È grave il pregiudizio arrecato alle imprese dall’assenza di una seria politica nel campo dell’editoria e lo stesso modo di procedere dimostra -e questo lascia sdegnati- scarsissima attenzione per la sorte di tante aziende e dei loro lavoratori. È ora che il Governo passi dalle dichiarazioni di principio a fatti concreti che garantiscano alle imprese strumenti e tariffe adeguati. Ed è ora che Poste, abbandonando l’approccio monopolistico della sua azione e del suo posizionamento sul mercato, si sieda -subito- al tavolo delle trattative con spirito costruttivo e di leale collaborazione assumendo il ruolo di corretto fornitore di un servizio, a beneficio delle imprese e dei cittadini”.
“Il primo contributo di Poste all’abbassamento delle tariffe, nel mentre si chiedono sacrifici alle imprese, deve essere il recupero di efficienza e il contenimento dei costi. Se ciò non è possibile, proceda il Governo alla immediata apertura del mercato dei servizi postali alla concorrenza”.
Il 23 giugno il problema era stato rinnovato alla Camera dei deputati attraverso un’interrogazione a risposta scritta presentata da Gabriele Toccafondi (Pdl). All’Esecutivo aveva chiesto “quale soluzione immediata sia possibile attuare, in favore degli editori, in particolare per quelli più piccoli, al fine di raggiungere tariffe convenienti in linea compatibilmente con l’equilibrio economico e finanziario”. Aspetta ancora una risposta.