Una tradizione che risale al 1863 quella caratterizzante le terme di Bognanco (Verbano-Cusio-Ossola). Partendo dalla fonte Luigia, ora esaurita. Venne scoperta -si tramanda nella zona- da una pastorella, colpita dal suo sapore “ardente”. Il parroco del paese, intuendo la possibilità di un buon affare, provvide immediatamente ad acquistare il fondo, a far analizzare l’acqua ed a costituire una società per lo sfruttamento e la commercializzazione. All’inizio questo comportò non poche difficoltà, in quanto le bottiglie, che dovevano essere trasportate a spalle nelle gerle, tendevano a rompersi per l’azione del gas carbonico.
Un avvocato pavese, Emilio Cavallini, che aveva tratto beneficio dalle cure idropiniche, acquistò la fonte ed i terreni circostanti, scoprendovi altre sorgenti (Adelaide, Ausonia, San Lorenzo). E trasformando la cittadina in un centro di terapie e di villeggiatura.
Un secolo e mezzo dopo, fervono le iniziative che, tra mostra e concorso di pittura, spettacoli, mercatini ed altri elementi d’attrazione, si svilupperanno sino alla metà d’agosto. Non mancherà, oggi, l’annullo commemorativo, commissionato dall’Associazione Bognanco 150. L’appuntamento è in piazzale Giannini, tra le ore 11 e le 17.