Anticipata ieri, per errore, l’immagine, poi ritirata: riguarda il francobollo odierno che apre il 2024 d’Italia, dedicato al mezzo secolo della manifestazione che adesso si chiama “Arte fiera”. La vignetta -dovuta a Leftloft- riproduce una nota foto d’epoca (e qui si spiega il bianco e nero), raffigurante gli stand della Fiera di Bologna in occasione della seconda edizione, svolta nel 1975. Si aggiunge l’attuale logo (che copre parzialmente un nudo di donna, per la serie: “non si sa mai”). Peccato che quel corridoio con persone di spalle non parli d’arte.
Inserito nel percorso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, è un “B”: costa 1,25 euro e permette di spedire una cartolina o una lettera ordinaria nei venti grammi in regime domestico. Conta su duecentocinquantamilaventi esemplari autoadesivi in fogli da quarantacinque. Giusto per smerciare qualche dentello in più, sui bordi compare, una sola volta, il logo del ministero delle Imprese e del made in Italy, realtà che attualmente si occupa delle emissioni. Sarà la norma anche per il futuro?
L’annullo fdc si trova all’ufficio postale Bologna 34, sito in via Pirandello 22. Altri tre manuali, richiesti da Bologna fiere, saranno impiegati dal 2 al 4 febbraio presso la struttura commerciale, in viale della Fiera 20, con ingresso a pagamento (solo per la bollatura e in orario 15-16 è possibile contattare il numero 377.16.14.928).
L’approfondimento
“È la più longeva fiera d’arte italiana e una delle prime ad aver aperto in Europa”, annota nel bollettino associato (il cui prezzo è sceso da 10,00 a 5,00 euro) il presidente di Bolognafiere, Gianpiero Calzolari. “Prese il via in sordina nel 1974, come una piccola sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea all’interno della Fiera campionaria… Fu una grande intuizione”. Fin dagli esordi, la rassegna si è imposta come “punto di riferimento imprescindibile in Italia”. Non solo per chi vende e acquista, “ma anche per il grande pubblico degli appassionati, attirati da mostre, convegni, performance creati e proposti dalla Fiera stessa”.
Adesso l’esposizione (cinquantamila visitatori nel 2023) si inserisce in un ambito più ampio che, per alcuni giorni, coinvolge con molteplici iniziative il Comune, il Museo d’arte moderna cittadino, il territorio.