Se la mail non viene visualizzata correttamente cliccare qui
quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
home archivio presentazione segnala ad un amico


Un euro che ne vale... venti
10 Lug 2009 03:25 - DALL'ESTERO
Doppia citazione monetaria nel foglietto spagnolo per il decennale della moneta comune: la banconota azzurra è richiamata sui margini, lo spicciolo commemorativo nel francobollo

Una banconota da 20,00 euro, quella che secondo gli esperti risulta oggi più falsificata, figura in un’altra... riproduzione. Non mira, però, ad imbrogliare il consumatore, ma intende celebrare i dieci anni della moneta comune.

L’iniziativa viene dalla Spagna, che oggi vara un foglietto commemorativo da 1,00 euro. I colori e le finestre gotiche presenti sui bordi sono inequivocabilmente quelli della cartamoneta. Il francobollo, invece, cita lo spicciolo commemorativo coniato per l’anniversario, già ripreso per l’analoga iniziativa dentellata proveniente da Malta.

Il foglietto con il richiamo alla banconota da 20,00 euro
Il foglietto con il richiamo alla banconota da 20,00 euro
L’emissione maltese
           


Luca Palermo alla presidenza di Fise Are
09 Lug 2009 21:20 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Secondo il dirigente di Tnt post Italia, il sistema postale italiano è “uno dei più problematici d’Europa”
Luca Palermo: oggi guida l’Associazione delle agenzie di recapito espressi che fa capo alla Confindustria
Luca Palermo: oggi guida l’Associazione delle agenzie di recapito espressi che fa capo alla Confindustria

È il quarantenne Luca Palermo, country managing director di Tnt post Italia, il nuovo presidente di Fise Are (Federazione imprese di servizi - Associazione delle agenzie di recapito espressi), la realtà di Confindustria che rappresenta gli operatori privati attivi nel recapito postale.

Dietro, vi sono le aziende che svolgono attività di distribuzione, consegna ed altre prestazioni specializzate impiegando oltre duemila lavoratori, con un fatturato globale annuo intorno ai 200 milioni di euro.

“Nell’ambito dei servizi essenziali per la persona e per le imprese -ha commentato Luca Palermo- il sistema postale italiano è uno dei più problematici d’Europa. Nelle condizioni attuali il «recapito» non sempre è d’aiuto allo sviluppo economico delle imprese e del Paese, ma la liberalizzazione, se tale sarà e se arriverà in tempi celeri e certi, costituirà un’occasione storica di modernizzazione del sistema (come già è avvenuto in altri Paesi), cui gli imprenditori privati sono pronti a partecipare e battersi con idee, risorse umane, investimenti. In tale ottica, la nostra associazione costituisce una componente cruciale nella spinta verso l’apertura, la crescita e l’efficienza di questo indispensabile mercato”.

Laureato in economia, è entrato nel 2005 in Tnt post arrivando da Vodafone. Prima di diventare country managing director è stato responsabile del settore che segue il corriere “non indirizzato” e poi ha curato l’analogo incarico per l’“indirizzato”.

           


Davanti alle rapine, la Toscana reagisce così
09 Lug 2009 16:23 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il confronto fra il 2008 ed il 2007 ha fatto emergere un aumento degli episodi negli uffici postali e una diminuzione in quelli bancari, dove era stato introdotto un protocollo di contrasto. Da qui la scelta di percorrere la medesima strada preventiva

Con le banche, in Toscana ha funzionato. Nel 2008, rispetto all’anno precedente, si è registrato un calo nelle rapine pari al 32,63% considerando l’intero territorio, al 55,41% per la sola provincia di Firenze e al 73,7% nel capoluogo. Nello stesso arco di tempo, gli eventi criminosi in posta, a livello regionale, sono aumentati del 22%.

Da qui l’idea di riprendere lo stesso schema di contrasto adottato con gli istituti di credito e rivelatosi funzionale. L’accordo -che secondo i promotori sarebbe il primo a livello nazionale- è stato sottoscritto dai prefetti di Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa-Carrara, Pistoia, Prato, Siena e, per Poste italiane, dal responsabile della tutela aziendale, Stefano Grassi.

L’intesa poggia su due aspetti: il continuo scambio di informazioni con le forze di polizia per concentrare gli interventi nei momenti in cui gli uffici postali sono più esposti al rischio (come nel caso di trasporto valori, giacenze di cassa, apertura pomeridiana, guasti ai sistemi di sicurezza) e l’adozione di misure di difesa passiva.

Su questo secondo fronte, il protocollo individua diverse alternative e prevede che ogni ufficio ne adotti almeno quattro: bussola all’ingresso, doppia porta automatica interbloccata, rilevatore biometrico, vigilanza, bancone blindato, caveau, cassaforte, ritardatore d’apertura, allarme antirapina, videoregistrazione-videosorveglianza, collegamento remoto con i centri di telesorveglianza aziendale. Agli impianti dovrà essere garantita una costante manutenzione affinché siano sempre in piena funzionalità. Il personale, inoltre, dovrà essere formato, con riguardo ai comportamenti più adeguati da tenere in caso di allarme e pericolo.

Particolare attenzione viene riservata alla tutela dei dati personali, prevedendo che le informazioni raccolte con i sistemi di videosorveglianza e di rilevazione biometrica siano trattate secondo le prescrizioni del Garante per la privacy.

“La collaborazione e la condivisione di strategie operative pagano in termini di risultati”, ha detto il prefetto di Firenze, Andrea De Martino. “Sono fiducioso che il protocollo rafforzerà ulteriormente il livello di sicurezza, anche per l’impegno ad adottare strumenti tecnologicamente avanzati di difesa passiva”.

La Toscana dà l'esempio: firmato il protocollo tra Prefetture e Poste italiane per garantire maggiore sicurezza agli sportelli. Sotto, una delle sale di controllo che la società ha organizzato a Roma
La Toscana dà l'esempio: firmato il protocollo tra Prefetture e Poste italiane per garantire maggiore sicurezza agli sportelli. Sotto, una delle sale di controllo che la società ha organizzato a Roma
Gli shock da rapina come causa di infortunio
Il centro che da Roma vigila sulla rete postale
           


Fondo di sicurezza - Il precedente con la “De La Rue”
09 Lug 2009 12:17 - EMISSIONI ITALIA
L’emissione, creata nel 1863 a Londra e dal 1865 stampata a Torino, venne associata ad un tappeto di linee ondulate e rombi. Era un fondino incolore, ben poco visibile. Tanto che...
Uno dei francobolli della serie “De La Rue”
Uno dei francobolli della serie “De La Rue”

Rispetto alla nuova ordinaria, manca lo spot per Poste, ma non è la prima volta che l’Italia sperimenta una patina di sicurezza. Un secolo e mezzo fa, a insistere affinché l’accorgimento venisse introdotto fu Costantino Perazzi, l’uomo di fiducia scelto dal ministro ai Lavori pubblici, Quintino Sella, per seguire da vicino la produzione delle nuove cartevalori nazionali.

La vicenda è stata studiata da Franco Filanci. “Il sistema -spiega a «Vaccari news» l’esperto -era già impiegato in Francia e serviva per evitare che il normale francobollo fosse utilizzato come matrice, agevolando la produzione di falsi. Se si utilizzavano dei reagenti chimici, oltre ad attivarsi la vignetta del francobollo, veniva in evidenza anche il fondino, impastando il tutto”.

Inizialmente era un tappeto di linee ondulate e rombi grande come la vignetta del singolo francobollo. “È ben visibile in alcune prove eseguite nel 1865 per un nuovo esemplare con l’effigie rettangolare, dove risulta volutamente impresso in ocra chiaro e decentrato. Ma nei normali francobolli è di colore avorio e si vede poco”.

Quello che pochi sanno è che l’Officina carte valori di Torino continuò a stampare il fondino sino al termine degli anni Venti. “Dal 1918, come annota Emilio Diena nel «Catalogo della Vittoria», fu sostituito con un fondo unito. Probabilmente gli ultimi francobolli che lo mostrano (si fa per dire) sono quelli del tipo «Parmeggiani»”.

La poca visibilità -conclude Franco Filanci- “ne ha fatto ignorare l’esistenza, anche da parte dei collezionisti. Resta comunque un’ulteriore dimostrazione di come all’epoca si temessero molto le falsificazioni, introducendo tutti i possibili accorgimenti utili”.


Il fondino di sicurezza messo a punto un secolo e mezzo fa e la sua applicazione dimostrativa con il progetto per un 15 centesimi dall’effigie rettangolare
Il fondino di sicurezza messo a punto un secolo e mezzo fa e la sua applicazione dimostrativa con il progetto per un 15 centesimi dall’effigie rettangolare
La nuova serie italiana: i dati...
...la presentazione di martedì pomeriggio...
...l’impegno antifalsari
           


Confermato il catalogo 2008-2009
09 Lug 2009 02:32 - NOTIZIE DA VACCARI
Davanti alla crisi, il mercato della filatelia antiquariale non cede. Il volume dedicato ai francobolli e alla storia postale tra 1850 e 1900 resterà valido, pertanto, ancora un anno
Valido ancora per un anno il “Vaccari”
Valido ancora per un anno il “Vaccari”

Gli aumenti automatici solo perché è trascorso del tempo non fanno parte della politica aziendale. Che, invece, ha sempre voluto far riferimento al mercato, seguendo l’andamento delle aste, dei listini al dettaglio, delle trattative private. E da quando il volume biennale è stato compilato, cioè nell’ottobre 2007, ad oggi -in controtendenza con altri settori calati anche profondamente- quello della filatelia antiquariale si è mostrato stabile. “Viene da qui -spiega il curatore del lavoro, Paolo Vaccari- la scelta di confermare le valutazioni presenti nel nostro catalogo e di rinviare al 2010 l’aggiornamento, il quattordicesimo”.

“In questi mesi stiamo registrando buone premesse per il futuro. Anche perché abbiamo notato un non indifferente interesse da parte di nuovi collezionisti, che hanno accantonato le tradizionali collezioni europee, intese in senso generico, per interessarsi a quella italiana nelle più svariate sfaccettature”.

L’edizione attuale si articola in 448 pagine illustrate a colori e costa 16,00 euro.

Per saperne di più sul volume
L’estratto del catalogo con le voci principali
           




Palla (pardon, bandella) al centro
08 Lug 2009 22:04 - SAN MARINO
Niente destra o sinistra; il foglio per l’omaggio al centenario del Bologna football club si caratterizza per avere lo spazio esplicativo... sotto

Non trova pace la bandella che caratterizza il foglio di certe emissioni sammarinesi. Per lungo tempo posta a destra della confezione, con la recente serie per gli scrittori è finita a sinistra. Ed ora è passata al centro, lungo il bordo inferiore.

Ad offrire la novità è il francobollo da 1,00 euro che uscirà il 25 agosto. È dedicato al Bologna football club, che compie il secolo di attività.

Il club, infatti, nasce il 3 ottobre 1909 presso la birreria Ronzani, in via Spaderie 6 nella città emiliana, con l’elezione del primo presidente Rauch. Da subito la divisa sociale assume i colori rosso e blu. Al Campionato nazionale debutta nella stagione del 1910-11. Dopo l’interruzione dell’attività dovuta alla guerra, l’arrivo dell’allenatore austriaco Felsner e l’esordio di Schiavio danno un impulso determinante. Nel 1925 viene conquistato il primo scudetto, bissato quattro anni dopo.

Inaugura l’era dei campionati a girone unico nel 1929-30. Giungono nuovi giocatori dal Sudamerica (su tutti Fedullo, Sansone e Andreolo) oltre al goleador Reguzzoni e ai difensori Monzeglio e Montesanto. Così, nel 1932 vince la Coppa Europa e due anni dopo ripete l’impresa. Sono i tempi dei cambiamenti a livello societario, che si stabilizzano con la nomina, prima a commissario straordinario poi a presidente, di Dall’Ara. Nel 1941 è il sesto scudetto. Agli inizi degli anni Sessanta, con l’esordio di Bernardini, si profila la formula vincente: tassello dopo tassello, ai già affermati Pascutti e Pavinato si aggiungono i giovani Bulgarelli e Fogli; è il 1964, e il Bologna vince il settimo Campionato.

Poi, la squadra perde i pezzi pregiati e, nonostante alcuni successi, inizia il lento declino, culminato nel 1982 con la retrocessione in “B”. Nel 1988, con Corioni presidente e Maifredi allenatore, risale nella massima divisione; quindi scende fino alla “C1” e al fallimento.

Con la gestione Gazzoni, la coppia Ulivieri-Oriali riporta il gruppo a buoni livelli e tra le sue file spiccano i nomi di Baggio e Signori. L’era Gazzoni termina nel 2005, con la ulteriore retrocessione in “B”. In seguito si scoprirà lo scandalo di “Calciopoli”.

Cazzola, che rileva la società nel 2005, riesce nel 2008 a tornare nel torneo più importante. Il 12 settembre la società passa alla famiglia Menarini: Francesca, figlia del patron Renzo, è il ventiseiesimo presidente del Bologna, prima donna a rivestire la carica.

Il francobollo offre il logo del centenario ed una fotografia di Luciano Brigoli che riprende il gol di Ezio Pascutti registrato durante il torneo del 1924-25, quello del primo scudetto. Alla stessa formazione è dedicata la bandella. L’emissione, organizzata in confezioni da dodici, conta 130.008 esemplari.

Il medesimo giorno vedranno la luce altre due proposte, per l’“Anno europeo della creatività e dell'innovazione” e il “Meeting per l’amicizia fra i popoli”.

Come si presenta il foglio intero da dodici pezzi
Come si presenta il foglio intero da dodici pezzi
La serie degli scrittori specializzati nel filone giallo
Il sito della squadra
           


Obiettivo sicurezza per la nuova ordinaria
08 Lug 2009 19:23 - EMISSIONI ITALIA
Le tecniche per rendere più difficile la vita ai falsari secondo il testo diffuso dal dicastero allo Sviluppo economico e attribuito al ministro Claudio Scajola

“I francobolli ordinari, grazie alla loro capillare diffusione ed utilizzazione, sono quelli che ci accompagnano nella nostra quotidianità”. È quanto il dicastero allo Sviluppo economico presenta come discorso del ministro Claudio Scajola, a proposito della nuova emissione “Posta italiana”.

“Le serie ordinarie di uso corrente, o «definitive» -per usare un termine mutuato dal lessico del collezionismo filatelico- sono composte da francobolli emessi in tiratura illimitata, destinati ad essere distribuiti ed utilizzati per un lungo periodo di tempo”. Non vi è abitazione dove, almeno una volta, non sia entrata una lettera o una cartolina affrancata con un francobollo di questo tipo.

Le ordinarie “sono dunque destinate a durare negli anni e ad entrare nell’immaginario collettivo, assurgendo spesso a simboli stessi della Nazione. Basti pensare ai francobolli raffiguranti i castelli d’Italia...”.

L’ultima definitiva che, con il suo caratteristico colore oro, ha accompagnato il lancio del servizio prioritario risale al 1999. “In dieci anni -prosegue il documento- il settore postale in Italia ha subìto notevoli cambiamenti, tesi sempre a migliorare il servizio, sicché anche per i francobolli ordinari si è reso necessario un restyling che li rendesse allo stesso tempo più accattivanti dal punto di vista grafico e dotati di maggiori elementi di sicurezza”.

L’esigenza di cambiare “è stata manifestata da diverso tempo dagli operatori del settore e da molti collezionisti italiani. Sono certo che la nuova serie ordinaria incontrerà il favore degli appassionati di francobolli, che nel nostro Paese sono oltre un milione e mezzo, riuniti in circa quattrocento circoli e società filateliche”.

Tali francobolli “si caratterizzano per l’uso di sofisticate tecniche di stampa, che ne rendono estremamente difficile la falsificazione. L’uso della calcografia a più colori -tecnica di stampa tra le più pregiate- conferisce ai disegni una straordinaria nitidezza... Ulteriore elemento di sicurezza, reso possibile dall’estrema precisione dell’incisione calcografica, è la tecnica della «microscrittura», utilizzata per la stampa della parte superiore del francobollo. La banda colorata che affianca il logo di Poste, che ad occhio nudo appare essere un unico elemento grafico, ad un’osservazione più attenta risulta essere composta dalla scritta senza fine «Poste italiane», ripetuta su otto righe sovrapposte”.

“L’accorgimento -continua il testo attribuito al ministro- che più di ogni altro contribuisce a rendere questi francobolli unici ed estremamente difficili da riprodurre è l’uso di un particolare inchiostro di sicurezza. Si tratta di un inchiostro concentrato metallizzato simile a quello utilizzato per la stampa delle banconote dai tagli più elevati, che esposto alla luce cambia colorazione a seconda dell’inclinazione del francobollo”.

Intanto, tra i collezionisti c’è già chi ha trovato le prime curiosità. Non solo l’ormai immancabile prevendita, avvenuta nonostante le tassative disposizioni contrarie. Circolano esemplari con le tinte parzialmente modificate, come è il caso della scia rossa presente sul 60 centesimi e soprattutto dei solchi verde e rosso dell’1,50 euro, segnalati da “Taurus”.

I due francobolli con le scie parzialmente coperte da altri colori
I due francobolli con le scie parzialmente coperte da altri colori
La dichiarazione del ministro a “Vaccari news” e, in sintesi, la cronaca di ieri
La questione degli aumenti: cosa ha detto Claudio Scajola
           




Il ministro sugli aumenti tariffari
08 Lug 2009 18:27 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Diverse le sfumature tra quanto ha detto ieri pubblicamente Claudio Scajola e quanto, invece, oggi il suo dicastero gli ha attribuito

C’è chi vede il bicchiere pieno a metà e chi vuoto a metà. Per cui, gli aumenti tariffari introdotti repentinamente nel pomeriggio del 29 giugno per entrare in vigore il giorno successivo (sia pure con applicazioni variabili a causa dell’informazione giunta troppo tardi) possono risultare poco significativi. Anche se, per certi scaglioni, il rincaro si è rivelato superiore del 60%. Con forti ripercussioni subite da quanti, privati ed aziende, impiegano il sistema postale per inviare oggetti avendo il percorso tracciato. E questo indipendentemente dalla qualità del servizio.

All’indomani della revisione, Poste italiane faceva sapere: “Il provvedimento che adegua alcune tariffe riguardanti raccomandate e assicurate è stato deciso dal ministero dello Sviluppo economico nell’ambito dell’attuale normativa. È il primo adeguamento su questi prodotti dal 2003 e mantiene comunque le tariffe di Poste italiane al di sotto della media Ue”. Dimenticando di precisare un dettaglio: il ministero ha preso l’iniziativa dopo una formale proposta di adeguamento prezzi che la stessa società ha presentato il 23 dicembre precedente.

Anche il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ieri è intervenuto sull’argomento durante la cerimonia dedicata alla serie di francobolli “Posta italiana”. “C’è anche da dire -è la registrazione di quanto ha affermato- che c’è un aumento, ma l’aumento c’è, molto limitato, lo abbiamo autorizzato pochi giorni fa... Da troppo tempo era fermo, deve pagare dei costi ma deve corrispondere, e corrisponderà, alla qualità del servizio reso, alla efficienza del servizio stesso”.

Parzialmente diverso è il testo diffuso oggi dal dicastero. “So -avrebbe affermato il ministro- che il recente aumento delle tariffe postali per le raccomandate ha suscitato qualche protesta. L’intervento costituisce, in realtà, un atto dovuto, imposto dalla vigente regolamentazione del servizio postale. L’aumento risponde ad una logica di copertura dei costi del servizio, è stato di entità inferiore ai massimi consentiti e ha riguardato un segmento di mercato già aperto alla concorrenza. I prezzi delle raccomandate -fermi dal 2003- erano ben al di sotto della media europea, alla quale con l’aumento tendono ad allinearsi. L’impatto sulle famiglie, estremamente modesto, è pari a circa 2 euro/anno, con un riflesso sul tasso d’inflazione dello 0,02%”.

Il ministro Claudio Scajola, ieri, durante il suo intervento
Il ministro Claudio Scajola, ieri, durante il suo intervento
La cronaca della cerimonia
Aumenti: l’anticipazione di “Vaccari news” del 29 giugno
La situazione il giorno successivo e il confronto con il vecchio listino
           


Poste italiane al “G8” con servizi e trasporti
08 Lug 2009 14:03 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Uscito questa mattina il francobollo. Gli annulli disponibili alla caserma di Coppito, che ospita un ufficio postale. L’accordo con Ups per trasportare pacchi e documenti dei presenti al vertice in tutto il mondo
Il francobollo del “G7” emesso nel 1994
Il francobollo del “G7” emesso nel 1994

Annulli specifici, a quanto pare, non ce ne saranno per il “G8”, ad esclusione di quello alla Maddalena e il primo giorno di emissione. Entrambi impiegati oggi e ad iniziativa di Poste italiane.

La seconda impronta è disponibile all’Aquila presso l’ufficio mobile allestito in via Corrado IV, area peraltro bonificata e in questo momento con i negozi chiusi per motivi di sicurezza. In base a quanto risulta a “Vaccari news”, altre due copie del manuale sono alla caserma della Guardia di finanza di Coppito, adattata per ospitare il vertice internazionale. Qui c’è una piccola sede postale con un paio di sportelli, chiamata “San Gregorio”. Risulta anche dal database on-line della società, adesso aggiornato con gli uffici effettivamente operativi nella zona colpita tre mesi fa dal terremoto. I bolli, però, sono impiegati in uno stand supplementare, dislocato nei pressi della mostra sul “made in Italy”. Poste italiane sarebbe presente con almeno una decina di persone, alcune delle quali con dimestichezza verso le lingue straniere più importanti.

Naturalmente, c’è il francobollo, la cui immagine -assicurano dalla società- caratterizza “la livrea dei 18 uffici postali mobili presenti all’Aquila e nel circondario, e del «Franzisella» (l’ufficio postale mobile più grande localizzato sulla strada statale di accesso al capoluogo abruzzese)”. Così come avvenne con il 600 lire emesso l’8 luglio 1994 in occasione del “G7” svoltosi a Napoli (ma non con il difficile appuntamento genovese di sette anni dopo), il Governo ha inteso celebrare attraverso una emissione specifica il nuovo summit. Il 65 centesimi -ha fatto sapere il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola- “assume un valore del tutto particolare a seguito dello spostamento del vertice da La Maddalena a L’Aquila” e “contribuirà a tenere viva la memoria sul tragico sisma”.

Intanto, la società guidata da Massimo Sarmi, rafforzando un accordo di tre anni fa, lavora in tandem con il gigante Ups, specializzato nel corriere espresso e nella consegna pacchi. Durante il vertice, delegati e operatori dell’informazione potranno spedire colli e documenti fino a due chili in oltre 200 Paesi del mondo, utilizzando gli sportelli di Poste nella caserma, il punto allestito nel campus universitario di Chieti che ospita il villaggio giornalisti o qualsiasi ufficio postale mobile.

Il logo aziendale spicca anche sui mezzi disponibili al complesso della Gdf. Sono cinquanta “free duck”, i quadricicli a trazione ibrida ed elettrica (ieri il ministro Scajola ha voluto provarne uno) che il gruppo ha messo a disposizione della Protezione civile per gli spostamenti interni. Con l’iniziativa, “riafferma la propria visione di azienda socialmente responsabile e fortemente sensibile all’impegno globale per la tutela dell’ambiente, la riduzione progressiva delle emissioni di anidride carbonica e le iniziative contro i cambiamenti climatici per la introduzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile”, tutti argomenti sottoposti al “G8”.

L'amministratore delegato di Poste Massimo Sarmi, il titolare allo Sviluppo economico Claudio Scajola e il presidente della società Giovanni Ialongo ieri davanti ad un modello di “free duck”. Sotto, il ministro alla guida
L'amministratore delegato di Poste Massimo Sarmi, il titolare allo Sviluppo economico Claudio Scajola e il presidente della società Giovanni Ialongo ieri davanti ad un modello di “free duck”. Sotto, il ministro alla guida
Il manuale utilizzato oggi alla Maddalena
Il nuovo esemplare
Ancora il 6 giugno, il database di Poste italiane sull'operatività degli uffici non era aggiornato
           




Sull’Ortigara tra spari e fonogrammi
08 Lug 2009 01:54 - LIBRI E CATALOGHI
Dal 24 giugno al 24 luglio 1916: l’archivio di un capitano che ha combattuto durante la Grande guerra riscoperto casualmente e “raccontato” da Claudio Rigon
Il libro di Claudio Rigon
Il libro di Claudio Rigon

Dal punto di vista postale, l’altopiano di Asiago fa parlare di sé non solo per il Premio internazionale d’arte filatelica, che quest’anno si svolgerà il 19 luglio, o per Mario Rigoni Stern e le sue testimonianze.

Il vicentino Claudio Rigon, già professore ed appassionato di quanto interessa la Prima guerra mondiale, propone “I fogli del capitano Michel”, edito da Einaudi (180 pagine, 12,50 euro). In questo caso, a parlare sono gli scritti lasciati dai belligeranti.

Alcuni anni fa, mentre stava lavorando al progetto di un libro fotografico, l’autore ritrova in un museo alcune piccole fotografie di soldati insieme a carte, lettere, quaderni, documenti: tutto è intestato a un certo capitano Michel. Vi sono anche delle buste contenenti molti fogli ripiegati. Dicono di pattuglie in perlustrazione nella notte davanti alle trincee austriache, dell’arrivo del rancio, di un bombardamento, di morti. Dicono che si è davanti al monte Ortigara. Sono fonogrammi, i messaggi con cui alcuni reparti di un battaglione alpino si erano comunicati disposizioni e notizie. Vanno dal 24 giugno al 24 luglio del 1916.

Il capitano Michel, appena promosso, era giunto allora a prendere il comando di un battaglione decimato, rimasto senza ufficiali. Nella vita civile era insegnante di storia e filosofia.

Dopo aver letto tutti quei fogli, Claudio Rigon li ha incrociati, messi in ordine, ha inquadrato ogni dettaglio nel contesto. E soprattutto li ha fatti parlare, dando collante al racconto.

Così, lentamente, di pagina in pagina, ha preso vita un intero mondo, un’intera umanità. Alla fine, si ha il senso che siano quegli stessi uomini, quei soldati, quegli ufficiali, a dire di sé, a raccontare la loro storia.

L'edizione 2009 del Premio internazionale di Asiago
Le testimonianze di Mario Rigoni Stern
           


Un soggetto “molto innovativo, forse anche discutibile”
07 Lug 2009 21:22 - EMISSIONI ITALIA
È l’opinione del ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, che oggi pomeriggio ha presentato la nuova serie ordinaria “Posta italiana”
La nuova ordinaria è stata presentata questo pomeriggio a Roma
La nuova ordinaria è stata presentata questo pomeriggio a Roma

Roma - “Bisogna guardare l’oggi, non il domani. Con questa serie abbiamo confermato la presenza e l’eccellenza di Poste italiane”. Insomma, un altro esempio del “made in Italy”. È la risposta che questo pomeriggio il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha dato alla domanda rivolta da “Vaccari news” sul perché dello spot in favore di Poste italiane assicurato con la nuova ordinaria.

Un’altra risposta, meno ufficiale, viene dai… corridoi della società per azioni: si è scelto il medesimo testo impiegato una volta sui francobolli nazionali. Un ragionamento che, naturalmente, non tiene conto degli anni trascorsi e del diverso significato assunto dal medesimo testo nel tempo. Una volta, certo, era un semplice sinonimo di “Italia”; ora è il preciso nome, proposto negli identici caratteri, dell’operatore che svolge il servizio postale universale per conto dello Stato. Operatore che un domani non troppo lontano dovrà sottostare a una gara d’appalto e magari essere sostituito da un’azienda concorrente.

“Oggi -ha detto «il filatelico ministro Scajola» (la definizione è del presidente di Poste italiane, Giovanni Ialongo, ndr)- va in pensione dopo dieci anni l’ordinaria precedente, sostituita da quella in arrivo. Dieci anni di onorato servizio che hanno visto la trasformazione di Poste”. Allora Poste era famosa per i costi e la scarsa produttività … Adesso “è un modello di efficienza di fronte a tutto il mondo”.

Ora -ha proseguito- Poste non è solo il francobollo e con questi autoadesivi “mi manca un po’ la leccata. Ma guai se pensassimo ad un futuro senza francobollo, anche se bisogna puntare all’innovazione”.

E il soggetto scelto? Claudio Scajola lo ritiene “molto innovativo; forse anche discutibile, ma che deve durare altri dieci anni”. E mettersi il marchio Poste italiane “è un motivo di onore, per noi e per chi vi lavora”.

Alla presentazione, oltre all’amministratore delegato della spa, Massimo Sarmi, ha partecipato il presidente dello stesso gruppo, Giovanni Ialongo. Secondo il quale, i quattro esemplari e la cartolina che compongono la serie “presto entreranno nel costume del Paese”, per “la loro diffusione, per i colori e per la grafica particolarmente accattivante. Nell’era di internet, quando tutto sembra passare velocemente, il francobollo resta uno degli oggetti più conosciuti”.

Il presidente di Poste italiane, Giovanni Ialongo, il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola e l'ad di Poste, Massimo Sarmi, con la cassetta postale che fa da salvadanaio. Sotto, parte del pubblico intervenuto
Il presidente di Poste italiane, Giovanni Ialongo, il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola e l'ad di Poste, Massimo Sarmi, con la cassetta postale che fa da salvadanaio. Sotto, parte del pubblico intervenuto
I dati della serie
L'annuncio della presentazione
           




Isole Vergini Britanniche: quei francobolli mai nati
07 Lug 2009 15:47 - DALL'ESTERO
Era pronto per uscire nel 1985 l’omaggio dentellato dedicato a Michael Jackson. Ma Londra mise il veto. Le immagini recuperate in seguito con il tributo di Saint Vincent

Tra le numerose emissioni (alcune sono state segnalate nella news precedente) dedicate a Michael Jackson, emerge anche la non emessa. Pronta, nel 1985, per uscire alle Isole Vergini Britanniche ma poi accantonata.

“Vaccari news” ha voluto saperne di più e ha intervistato Giorgio Migliavacca, che dal 1987 è nella consulta locale per le nuove produzioni dentellate. “L’emissione di quattro coppie se-tenant e quattro foglietti raffiguranti l’artista -spiega Giorgio Migliavacca- era stata approvata dal governo dell’allora primo ministro Cyril B.Romney, ed era prevista per il 22 luglio 1985. All’ultimo minuto, il Foreign & Commonwealth office da Londra sospese l’iniziativa perché violava una regola storica: nessuna persona vivente, al di fuori della famiglia reale, poteva apparire su francobolli del Regno Unito e dei suoi territori”.

Come sempre accade in queste situazioni, ci fu una fuga... “Con la scusa -prosegue- che alcune coppiole erano state inviate a giornalisti filatelici, sul mercato ben presto apparvero esemplari dei valori da 55 centesimi e 1,50 dollari. Alcuni commercianti pubblicarono annunci con prezzi da 600 a 1.000 dollari. Sul mercato, poi, finirono gli stessi valori con annulli di favore, prove progressive e non dentellati”.

“Non risultano essere stati immessi sul mercato, e forse neanche mai stampati, i tagli da 35 e 50 centesimi, di cui io ho i saggi fotografici sottoposti a Michael Jackson per l’approvazione. Conservo anche la prova del fondo delle immagini e la trasparenza col nome dell’artista, che al retro reca le iniziali di Michael Jackson. Il materiale proviene dall’archivio di Format international, i tipografi britannici che stamparono queste e moltissime altre cartevalori per una miriade di piccoli Stati negli anni Ottanta. A commissionare il tutto fu un’agenzia inglese, la Philatelists ltd, capitanata da Clive Feigenbaum”.

Come mai furono venduti? “Dapprima fallì Philatelists ltd e con essa i tipografi. L’archivio e uno tsunami di prove, non dentellati ed altro materiale fu messo all’asta dal curatore fallimentare. Feigenbaum morì qualche anno fa, dopo molti processi, comunque benestante e sempre attivo sul mercato collezionistico. Il materiale di Michael Jackson previsto per le Vergini Britanniche non venne mai emesso in loco, ma è probabile che una fornitura fosse giunta nelle isole”.

Il lavoro preparatorio, però, venne impiegato comunque... “Certo. Philatelists ltd utilizzò le tavole per l’emissione di Saint Vincent (che non è una Colonia, anche se fa parte del Commonwealth) dello stesso anno, cambiando facciali e ovviamente il nome del Paese emittente”.

“Tornando alla versione iniziale, non è elencata nei cataloghi Scott e Stanley Gibbons. Pur tuttavia, come redattore capo del catalogo specializzato sulle Isole Vergini Britanniche pubblicato nel 2002, ho ritenuto di segnalarla, anche senza dare un valore di mercato. Sono del parere che appartenga tipicamente alla categoria dei non emessi, degna di essere inserita nei repertori ufficiali”.

I quattro esemplari che hanno raggiunto il mercato, i saggi fotografici conservati, la prova con il fondo (per tutte le immagini: proprietà Giorgio Migliavacca)
I quattro esemplari che hanno raggiunto il mercato, i saggi fotografici conservati, la prova con il fondo (per tutte le immagini: proprietà Giorgio Migliavacca)
Gli altri francobolli dedicati a Michael Jackson
           


Michael Jackson, business anche tra i dentelli
07 Lug 2009 11:33 - DALL'ESTERO
Oggi Los Angeles accoglie l’addio pubblico all’artista, ma c’è già chi chiede un francobollo alle Poste Usa. Peraltro, stando alle regole Usps, impossibile
Michael Jackson ricordato dalla Guinea-Bissau…
Michael Jackson ricordato dalla Guinea-Bissau…

Oggi alle ore 10 a Los Angeles (le 19 in Italia) l’addio pubblico per l’artista Michael Jackson. In base alle attese, si prospetta un evento eccezionale, per il numero di persone che vi parteciperanno e per quelle che, invece, lo seguiranno attraverso i media. E c’è chi parla di francobollo. Non di un francobollo qualsiasi (d’altro canto, il classificatore ne contiene già diversi), ma uno dalle Poste del suo Paese, gli Stati Uniti.

Da Usps, però, arriva la scure, e pare proprio che non si faranno eccezioni. In base alle regole sottoscritte con il Citizens stamp advisory committee, bisogna che trascorrano almeno cinque anni dalla morte. L’unica eccezione alla norma è riconosciuta agli ex presidenti della Repubblica, per i quali l’attesa è ridotta a dodici mesi. In questo caso, l’omaggio dentellato arriva intorno al primo anniversario della nascita dopo la scomparsa. D’altro canto, l’operatore postale statunitense riceve anche 50mila proposte l’anno, e i soggetti concretizzati per le emissioni commemorative sono all’incirca venticinque.

È facile immaginare che un tributo al cantante pop scomparso il 25 giugno comporterebbe un significativo incasso. Basti pensare che l’omaggio al suocero Elvis Presley ha totalizzato 124,1 milioni di esemplari venduti, senza considerare i prodotti collegati.

Diverse le amministrazioni postali che hanno ricordato Michael Jackson mentre era in vita. Fra queste, Burkina Faso (150 franchi del 14 maggio 1996 anche in foglietto), Burundi (200 franchi del 14 marzo 1994 anche in foglietto), Grenada (90 centesimi del 19 novembre 1992), Guinea (500 franchi aereo del 12 novembre 1986 anche in foglietto), Guinea-Bissau (350 franchi del 5 settembre 2001 nonché quattro esemplari da 500 franchi e foglietto da 3.000 del 2007), Saint Vincent (60 centesimi, 1,00, 2,00 e 5,00 dollari e foglietti con tagli da 45 e 90 centesimi, 1,50 e 4,00 dollari; per ogni nominale vi sono due esemplari diversi, tutti usciti il 2 dicembre 1985. Poi, va aggiunto un 2,00 dollari del 25 novembre 1991, sovrastampato il 15 dicembre 1992).

Altre iniziative, è facile immaginarlo, si aggiungeranno presto.

…e da Saint Vincent
…e da Saint Vincent
Filatelia, star ed incassi
Il percorso abbreviato per gli ex presidenti Usa: il caso di Ronald Reagan
Il Citizens stamp advisory committee e le sue regole (in inglese)
           




Il postale? Porta la salute
07 Lug 2009 02:38 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Le tappe in Piemonte ed oltre (fra cui Viareggio) di una vecchia ambulanza carica di girasoli e idee

Passerà anche dalla profanata Viareggio, dove dal 24 al 27 settembre si svolgerà il “Festival nazionale della salute”. Nel frattempo, è impegnato in un percorso nato a Chieri e che, oltre a diverse località della zona, toccherà Malta e Skopje, concludendo l’itinerario -stando all’attuale programma- soltanto la prossima primavera nel Canavese.

È il “Postale della salute”, una vecchia ambulanza carica di girasoli, punto di riferimento per un progetto artistico curato dal Teatro popolare europeo e promosso dall’assessorato alla tutela della salute che fa capo alla Regione Piemonte. Fermandosi in strade e piazze, raccoglie dai cittadini idee, suggestioni e storie, mentre gli artisti offrono spunti teatrali, musicali e gastronomici attraverso spettacoli, installazioni interattive, video, mostre fotografiche, laboratori, film e altro ancora.

Richiamando la postalità nel senso di itinerario a tappe, rappresenta un viaggio per promuovere la salute e il ben stare, “raccontando mostrando e incoraggiando esperienze e progetti e tutto quanto contribuisce a creare «la piccola salute quotidiana»”. Perché, “oltre che nelle strutture sanitarie, la buona salute si fa imparando a vivere meglio insieme, sviluppando la solidarietà fra le persone, sostenendo la microeconomia locale, promuovendo la cultura e le arti”.

Il richiamo postale per un progetto riguardante la tutela della salute, intesa in senso ampio
Il richiamo postale per un progetto riguardante la tutela della salute, intesa in senso ampio
Viareggio, una settimana fa
           


Trieste parte per il cosmo
06 Lug 2009 21:21 - APPUNTAMENTI
Grazie alla donazione della famiglia, il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa propone la raccolta a tema spaziale di Giorgio Costantinides
Il primo uomo sulla Luna, ricordato il 9 settembre 1969 dagli Usa; oltre 146 milioni gli esemplari venduti di questo francobollo
Il primo uomo sulla Luna, ricordato il 9 settembre 1969 dagli Usa; oltre 146 milioni gli esemplari venduti di questo francobollo

Sarà stato vero, oppure no? Ancora adesso, lo sbarco sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969, e la passeggiata sul satellite del comandante dell’Apollo XI Neil Armstrong appassionano il pubblico. Punto focale di un percorso nato prima e ancora in essere. È in tale contesto che il triestino Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, dal 7 luglio al 7 settembre, propone “L’uomo alla conquista dello spazio”, collezione che ha una propria storia.

Apparteneva a Giorgio Costantinides (1920-1992), uno specialista nella tecnologia del petrolio e per molti anni presidente della comunità greco-orientale cittadina. Alla sua scomparsa, l’intera raccolta (83 album di tematiche varie) è stata donata dalla moglie Fulvia e dal figlio Fulvio ai Civici musei di storia e arte, insieme ad altro materiale conservato dalla famiglia.

Per l’allestimento è stato coinvolto il filatelista patavino Ugo Salata, che ha scelto circa 1.500 dei 4mila francobolli presenti. Coprono l’arco di tempo tra il 1957 e il 1983 e permettono di ricostruire l’epopea che ha avuto l’avvio concreto con il lancio nello spazio del primo Sputnik sovietico. Sotto teca finirà la documentazione dentellata proveniente soprattutto dai Paesi dell’Est e spesso caratterizzata da forme inusuali e da colorazioni vivaci e accattivanti, come ben si conveniva per celebrare dei momenti esaltanti e irripetibili.

L’allestimento, ad ingresso libero, viene ospitato in piazza Vittorio Veneto 1 ed è visitabile da lunedì a sabato fra le ore 9 e le 13. Il 15 agosto resterà chiuso.

L’allestimento precedente
Il ruolo delle donazioni per il Museo
Il palazzo ospite ed i lavori di restauro
           




La cartolina si tinge di giallo
06 Lug 2009 17:28 - EMISSIONI ITALIA
La busta presente nell’impronta di affrancatura precede o segue la scia tricolore? Per questo particolare, l’immagine e il comunicato di Poste differiscono dalla descrizione affidata al decreto. Domani pomeriggio la presentazione ufficiale della serie
L'annullo della Maddalena che fa riferimento al “G8”
L'annullo della Maddalena che fa riferimento al “G8”

È un piccolo... giallo, riguardante l’impronta di affrancatura che caratterizza la cartolina della nuova serie “Posta italiana”. Non tanto per via del colore utilizzato, quanto per il soggetto e per la sua descrizione.

Dimenticato nel primo decreto pubblicato il 30 marzo, l’intero è stato correttamente citato nel secondo, finito in “Gazzetta ufficiale” il 20 giugno. Nel riquadro con il valore viene descritta “una busta che, idealmente, spicca il volo preceduta da una scia formata dai colori della bandiera italiana”, mentre per i francobolli si stabilisce “una busta che idealmente spicca il volo, lasciando dietro di sé una scia con i colori della bandiera italiana”. Il comunicato di Poste italiane parla, per francobolli e cartolina, di “una busta che idealmente spicca il volo, lasciando dietro di sé una scia formata dai colori della bandiera italiana”. Questa versione è coerente con l’immagine diffusa in mattinata, poiché francobolli e cartolina della serie “Posta italiana” hanno identico soggetto.

I primi commenti, raccolti in queste ore e comunque prima di vedere fisicamente i francobolli, sono di delusione.

L’appuntamento è per domani: al mattino l’ordinaria dovrebbe essere disponibile agli sportelli degli uffici postali, mentre nel pomeriggio sarà tenuta a battesimo a Roma, davanti al titolare del dicastero allo Sviluppo economico Claudio Scajola. La sede centrale di Poste italiane, infatti, ospiterà la conferenza stampa di lancio.

Per l’occasione, il presidente della società, Giovanni Ialongo, e l’amministratore delegato, Massimo Sarmi, mostreranno al ministro il polo tecnologico aziendale e il “free duck”, il quadriciclo ecologico a trazione ibrida ed elettrica, già utilizzato per il recapito della corrispondenza e che sarà al servizio dei giornalisti e della Protezione civile durante l’ormai imminente “G8” dell’Aquila.

Uno dei quattro esemplari della definitiva e l'impronta di affrancatura della cartolina; il soggetto appare identico, mentre per il decreto sarebbero diversi
Uno dei quattro esemplari della definitiva e l'impronta di affrancatura della cartolina; il soggetto appare identico, mentre per il decreto sarebbero diversi
La serie rivelata questa mattina
Il “free duck” impiegato dai portalettere
Il francobollo per il “G8”
           


Il... colpaccio di Poste italiane
06 Lug 2009 11:41 - EMISSIONI ITALIA
La “P” dorata sostituita dalla busta tricolore. Persa l’occasione per promuovere il Paese e le potenzialità comunicative del francobollo

Non era mai successo prima, almeno nelle ordinarie. E nei commemorativi solo quando aveva una precisa logica, ossia nel momento in cui Poste italiane (allora ente pubblico economico) nacque ed occorreva farne conoscere l’esistenza. In seguito, sostanzialmente, il logo dell’attuale società per azioni è comparso solo sui margini dei foglietti, e comunque a sproposito. Perché i francobolli restano di competenza del ministero allo Sviluppo economico, mentre la spa -dice il contratto di programma- sostiene “i costi di progettazione e di stampa delle carte valori postali” e “cura la loro distribuzione e commercializzazione”. Punto.

Considerando che l’ordinaria ha un uso prolungato nel tempo e siamo a due anni dalla liberalizzazione, Poste italiane, facendo inserire il proprio logo nelle vignette, dal punto di vista aziendale ha ottenuto un brillante risultato. Ad uscirne sconfitti sono il ministero e quanti attendevano la serie per promuovere, con soggetti gradevoli, variati e d’impatto, l’Italia, le sue bellezze e le potenzialità di comunicazione che ancora oggi il francobollo conserva. Tanto da essere definito, in più di una cerimonia ufficiale, un “monumento di carta”.

A conti fatti, la dorata e noiosa “P” nelle sue numerose varianti, che il 14 giugno 1999 -il giorno del debutto- aveva un senso, perché promuoveva il nuovo servizio prioritario, è stata sostituita con la busta e le scie tricolori, che come concetto tanto ricorda il vecchio logo di Poste italiane ideato da Franco Maria Ricci.

Per ora la serie “Posta italiana”, i cui bozzetti sono stati rivelati soltanto pochi minuti fa, si compone di quattro francobolli calcografici (tagli da 0,60, 1,40, 1,50 e 2,00 euro), autoadesivi, fustellati, con microscrittura di sicurezza, carta non fluorescente e fogli da cinquanta. È abbinata ad una cartolina da 60 centesimi. Sarà disponibile il 7 luglio con annullo fdc allo spazio filatelia di Roma.

I quattro francobolli e la cartolina postale
I quattro francobolli e la cartolina postale
Le perplessità sul soggetto
Le somiglianze con il logo di Franco Maria Ricci
           




Da 120 anni svetta su Parigi
06 Lug 2009 00:21 - DALL'ESTERO
La Francia vara una nuova serie di personalizzati, questa volta per la torre Eiffel. Settimana scorsa, invece, con lo stesso sistema ha ricordato il poeta e cantante Claude Nougaro
Uno dei personalizzati dedicati a Claude Nougaro
Uno dei personalizzati dedicati a Claude Nougaro

Orizzontale o verticale? Nessun problema perché, grazie alla versatilità dei personalizzati, che permettono di impaginare elegantemente le immagini, riconoscere loro la validità postale e tirarle in quantitativi limitati, il gioco è fatto.

Così, i centoventi anni della torre Eiffel, la struttura nata per durare soltanto le poche settimane dell’Esposizione universale del 1889 e poi diventata il simbolo di Parigi, verranno ricordati con due confezioni di “Montimbramoi”, come oltralpe chiamano questi articoli.

Ognuna contiene dieci soggetti fotografici diversi, valevoli per una lettera prioritaria fino a 20 grammi. Le cartevalori comprese nella prima sono impaginate orizzontalmente e servono per il corriere nazionale; la serie è venduta a 7,90 euro. La seconda si differenzia per il taglio verticale delle istantanee, mentre il potere di affrancatura permette di spedire missive nel resto del pianeta; in questo caso il costo è di 10,90 euro. Entrambi i prodotti sono stampati in 30mila pezzi e messi in vendita in alcuni uffici postali della città. Per questo, vanno considerati come i 240 “regionali” usciti il 27 aprile.

Con lo stesso sistema, il 30 giugno La poste aveva ricordato Claude Nougaro (1929-2004), utilizzando foto e disegni del poeta e cantante. La disponibilità è stata limitata in alcuni sportelli dell’Alta Garonna e ad Albi.

La serie per la torre Eiffel con i tagli destinati al corriere interno (Sete illuminations, Pierre Bideau - foto di Maud Chazeau)
La serie per la torre Eiffel con i tagli destinati al corriere interno (Sete illuminations, Pierre Bideau - foto di Maud Chazeau)
La serie “regionale” del 27 aprile
L'indagine di “Vaccari news” su come considerarla
La scelta dell'Ascat
           


Italia, 1944. Così la censura Usa
05 Lug 2009 01:47 - LIBRI E CATALOGHI
La guida, ritrovata da Russ Carter presso gli United States national archives, spiega come era organizzato il controllo della posta
La copertina del lavoro
La copertina del lavoro

Italia, quella guadagnata dagli alleati, 1 dicembre 1944. È in tale contesto che viene redatto il “Postal manual for use of allied censor control officers - Italy”, ossia il vademecum con le istruzioni per chi era incaricato di verificare la corrispondenza dell’ex nemico.

Il documento, una volta segreto ed oggi rivelato dal Civil censorship study group, si compone di 92 pagine di testo e schemi scritte in inglese; costa 15,00 euro. È stato ritrovato da Russ Carter della Military postal history society presso gli United States national archives. Permette di comprendere l’organizzazione, le attività, i codici della censura attiva nel Bel Paese durante le ultime fasi della Seconda guerra mondiale.

Pagine specifiche sono dedicate a come trattare i diversi tipi di corrispondenza, da quella privilegiata (ad esempio perché di servizio, riguardante religiosi o comunicazioni del Vaticano) alla commerciale. Nero su bianco pure il caso in cui si intuisse la presenza di testi nascosti o cifrati; in tale contesto, l’accludere francobolli era un motivo di sospetto.

Il lavoro comprende un’altra trouvaille: un rapporto sulla censura in Italia datato 20 ottobre 1941. Washington non era ancora entrata nel conflitto, ma già era in grado di delineare il sistema avversario. Ad esempio, associando le singole sigle impiegate dagli addetti alle città di riferimento.

Il manuale si sofferma anche sui tipi di timbri, fra i quali l’“Acs” che per tanti anni ha interessato i collezionisti italiani
Il manuale si sofferma anche sui tipi di timbri, fra i quali l’“Acs” che per tanti anni ha interessato i collezionisti italiani
La scheda
           




Integrazione al contratto per il “Festival”
04 Lug 2009 23:28 - SPECIALE «ITALIA 2009»
Perfezionato ieri il protocollo aggiuntivo in vista dell’internazionale

L’11 ottobre 2008 la firma pubblica del contratto tra Federation of European philatelic associations, Poste italiane e Federazione fra le società filateliche italiane in vista di “Italia 2009”. E ieri l’integrazione dell’accordo che aggiorna alcuni dati formali, come indirizzi e scadenze. Necessità che ha richiesto un incontro specifico a Roma.

Per le tre realtà hanno sottoscritto, rispettivamente, il vicepresidente della Fepa José-Ramón Moreno, la responsabile per la filatelia di Poste Marisa Giannini e il vicepresidente della Fsfi Bruno Crevato-Selvaggi.

Il momento della firma; da sinistra, José-Ramón Moreno, Marisa Giannini e Bruno Crevato-Selvaggi
Il momento della firma; da sinistra, José-Ramón Moreno, Marisa Giannini e Bruno Crevato-Selvaggi
L'accordo dell'11 ottobre scorso
           


Da Berlino a Spilimbergo
04 Lug 2009 12:57 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’allestimento promosso dal Centro di ricerca e archiviazione della fotografia ricorda i vent’anni dalla caduta del “Muro”. Oggi la sottolineatura marcofila
L'annullo impiegato oggi in municipio dalle 17 alle 21
L'annullo impiegato oggi in municipio dalle 17 alle 21

Mancano ancora quattro mesi all’esatto anniversario di quel 9 novembre 1989, quando il “Muro” di Berlino cadde sotto la paralisi della classe dirigente della Germania Democratica e la foga entusiasta delle persone, dell’Est e dell’Ovest. Per quella data non mancheranno le valorizzazioni postali, prima di tutto un’emissione firmata Deutsche post, prevista per l’8 ottobre.

Intanto, oggi ci saranno annullo e cartolina a Spilimbergo (Pordenone), sostenuti da Centro di ricerca e archiviazione della fotografia e Poste italiane per promuovere la mostra di istantanee “Prima e dopo il Muro”. Curata da Contrasto e allestita a palazzo di Sopra dal 4 luglio al 30 settembre, in seguito verrà riproposta a Roma.

Il percorso -è la spiegazione che giunge dalla località friulana- offre “una scelta di quaranta grandi e emblematiche immagini per narrare e ricordare un brandello importante e cruciale della nostra storia”. Racconta la città di Berlino piegata dopo la guerra, la creazione del “Muro”, odiosa ferita che spezza in due la città, il dolore per questa mutilazione terribile, la sua caduta e l’esplosione di gioia e di festa che ha accompagnato l’evento e, per finire, la vita quotidiana oggi nella città dove il muro, o quel che ne resta, è diventato il monumento involontario di un passato che non si può dimenticare.

A testimoniare il percorso visivo e storico sono stati chiamati grandi autori di reportage e di fotogiornalismo come Henri Cartier-Bresson, Leonard Freed, Bruno Barbey, Ian Berry, Guy Le Querrec della Magnum photo, così come i professionisti italiani, da Gianni Berengo Gardin a Mauro Galligani, fino alle visioni di Giovanni Chiaramonte e allo sguardo dei giovani autori, fra cui Nicola Gnesi e Davide Monteleone. Si percorre un viaggio a ritroso nel tempo dove la testimonianza e la capacità di cogliere scatti si compenetrano nella definizione di un dramma, quello della Seconda guerra mondiale e della “Cortina di ferro”, che ha spaccato l’unità culturale e sociale di un popolo e di una storia comune.

Una delle tre cartoline edite da Poste; riproduce una foto di Marion Messina
Una delle tre cartoline edite da Poste; riproduce una foto di Marion Messina
Il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia
La congiunta per i vent'anni dall'abbattimento della “Cortina di ferro”
           




Le lettere al servizio della ricerca storica
04 Lug 2009 02:03 - LIBRI E CATALOGHI
Il saggio di Luciano Canfora analizza come tre missive inviate ad altrettanti prigionieri politici comunisti nel 1928 furono modificate per aggravare la loro posizione
Il saggio di Luciano Canfora si intitola “La storia falsa”
Il saggio di Luciano Canfora si intitola “La storia falsa”

Tre lettere, datate 10 febbraio 1928, inviate via Mosca dal dirigente del Partito comunista d’Italia Ruggero Grieco ad altrettanti prigionieri politici nel carcere milanese di San Vittore: Antonio Gramsci, Umberto Terracini e Mauro Scoccimarro (quest’ultimo pare non l’abbia ricevuta nemmeno). Note soltanto nella riproduzione fotografica, fecero discutere parecchio e per il loro contenuto aggravarono la posizione dei destinatari nel successivo “processone”. La reazione più forte di cui si ha traccia è dello stesso Gramsci, che il 30 aprile scriverà alla moglie Giulia: “questa lettera nonostante il suo francobollo e il timbro postale, mi ha fatto inalberare”.

Ottant’anni dopo, il professore di Filologia greca e latina Luciano Canfora approfondisce la vicenda in “La storia falsa” (322 pagine, 17,00 euro, Rizzoli). “La lettera -anticipa il docente- è in qualunque epoca il genere falsificabile per eccellenza. Cosa c’è di più agevole che inserire un nuovo pezzo in una raccolta fatta di pezzi singoli?”.

Canfora prende in mano i documenti, li studia confrontando termini, frasi, lapsus, errori, correzioni, calligrafie, ma anche timbri e la “variopinta affrancatura sovietica” presenti sulle buste. Dopo un percorso analitico, raggiunge le conclusioni che le missive non vennero recapitate immediatamente, ma bloccate, arricchite con altri elementi, ricopiate e poi fotografate, facendo scomparire gli originali. E spiega il motivo alla base dell’operazione: “Se la linea difensiva di Gramsci (e degli altri due) consisteva nel negare il ruolo direttivo che l’accusa sospettava in loro per infliggere il massimo della pena, queste lettere, così come sono state «costruite», e quella di Gramsci in particolare, davano un valido contributo a sostegno di quanto le questure del Regno, in particolare quella di Bologna, avevano reso noto al Tribunale speciale («È il Gramsci che dirige con mano sicura il partito» etc.)”.

Gli originali di lettere e buste scomparvero subito; sono rimaste le fotografie dell'epoca, conservate all'Archivio centrale dello stato e riprodotte nel libro. Le evidenziazioni in blu sono servite allo studioso per individuare la mano che ha scritto gli indirizzi
Gli originali di lettere e buste scomparvero subito; sono rimaste le fotografie dell'epoca, conservate all'Archivio centrale dello stato e riprodotte nel libro. Le evidenziazioni in blu sono servite allo studioso per individuare la mano che ha scritto gli indirizzi
Le lettere di Antonio Gramsci tra le protagoniste al “Festival de la correspondance”
           


Dal risparmio postale due miliardi per l’Abruzzo
03 Lug 2009 22:08 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Firmata oggi, durante “L’Aquila day”, la convenzione. A fine novembre, per la “Giornata della filatelia” 2009, la consegna dei fondi raccolti dalla Fsfi in favore del giornale “Abruzzo AZ 60”

C’è anche il risparmio postale dietro la ricostruzione dell’Abruzzo. La Cassa depositi e prestiti -la cui fonte principale è proprio il denaro affidato agli sportelli di Poste italiane- anticiperà due miliardi.

La convenzione è stata firmata oggi a Roma durante il workshop “L’Aquila day”, organizzato dal ministero all’Economia e finanze per tracciare un bilancio sul sisma. Davanti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al titolare del dicastero, Giulio Tremonti, il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Corrado Faissola, e l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Massimo Varazzani, hanno sottoscritto il documento. All’accordo hanno aderito, inoltre, diversi gruppi bancari.

L’intesa definisce le regole per concedere ai proprietari di abitazioni gravemente danneggiate dal sisma finanziamenti agevolati fino a 80mila euro. Un altro protocollo, ora in corso avanzato di definizione, riguarda i casi in cui si renda necessario ricostruire l’abitazione o acquistarne una, riconoscendo fondi fino a 150mila euro per richiedente.

Dall’ambiente postale a quello collezionistico. La somma raccolta dal lavoro del delegato regionale per l’Abruzzo e il Molise della Federazione fra le società filateliche italiane, Emidio D’Ilario, verrà consegnata con una cerimonia durante la “Giornata della filatelia” 2009, che si terrà presumibilmente a Luco dei Marsi (L’Aquila) alla fine di novembre. Beneficiaria è l’unica rivista del settore pubblicata nella zona: “Abruzzo AZ60”, diretta da Emidio Di Carlo.

Intanto, la terra continua a tremare: nello sciame di scosse registrato oggi si è raggiunta anche la magnitudo 4,1.

L’Aquila - Anche la filiale cittadina di Poste è in strutture provvisorie dislocate fuori dal nucleo storico, a Centi Colella
L’Aquila - Anche la filiale cittadina di Poste è in strutture provvisorie dislocate fuori dal nucleo storico, a Centi Colella
La cassetta postale testimone del sisma
Il progetto in favore di “Abruzzo AZ60” ed altre iniziative del settore collezionistico
Il nuovo ruolo della Cassa depositi e prestiti
           


Niente crisi in posta
03 Lug 2009 14:14 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il riconoscimento dalla Standard & Poor’s

La turbolenza sui mercati finanziari internazionali non intacca le buone performance di Poste italiane. Tanto che Standard & Poor’s conferma al gruppo guidato da Massimo Sarmi il rating “A/A-1”.

Un “risultato positivo -è il commento che giunge da viale Europa, all’Eur- se si considerano i molti downgrading che le aziende operanti nel settore bancario e finanziario hanno subito negli ultimi mesi”. Il giudizio “riflette l’importante ruolo svolto da Poste nell’economia nazionale e la sua rilevanza sociale, attraverso la capillarità del gruppo, nel settore postale, finanziario e dei servizi di pagamento, e tiene conto del forte legame con lo Stato. La S&P giudica «modesto» il rischio finanziario gravante su Poste italiane e valuta positivamente il margine Ebitda registrato dall’azienda nel 2008. La solidità finanziaria è anche comprovata da una forte liquidità”.

“Poste italiane -commenta lo stesso Sarmi- ottiene la riconferma dell’A con outlook stabile e non nego la mia soddisfazione nell’apprendere la notizia che arriva, oltretutto, in un momento così delicato per l’economia internazionale”. “Gli ottimi risultati in termini di redditività, la consapevolezza che dove c’è un ufficio postale ci sono valore aggiunto e servizi innovativi altrimenti non presenti, confermano ancora una volta che Poste italiane è una realtà che cresce socialmente e responsabilmente”.

L’outlook è stato valutato “stabile” in quanto riflette le aspettative dell’agenzia circa la capacità di Poste di mantenere nei prossimi anni un solido profilo di business nel settore finanziario e assicurativo.

Poste italiane, la cui sede sociale è all'Eur, ottiene un significativo riconoscimento finanziario
Poste italiane, la cui sede sociale è all'Eur, ottiene un significativo riconoscimento finanziario
Così l'anno scorso
Il bilancio riguardante il 2008
           



Se ricevete questa mail è perché vi siete iscritti a Vaccari news
Per ISCRIVERSI, CANCELLARSI o MODIFICARE l'indirizzo email basta collegarsi qui https://www.vaccarinews.it/_ISCRIVITIVNEWS
Copyright © 2024 - 2003 Vaccari srl - tutti i diritti riservati
registrazione Tribunale di Modena n. 1854 del 4 dicembre 2007
direttore responsabile Fabio Bonacina
Tutto il contenuto di questa newsletter, incluse le pagine html e le immagini, è protetto da copyright.
In caso di pubblicazione e/o riferimenti si prega di citare sempre la fonte e di avvisare la redazione: info@vaccari.it
Vaccari srl non si ritiene responsabile di eventuali errori di collegamento nei link proposti, che vengono verificati solo all'atto dell'inserimento. Sarà gradita la comunicazione di eventuali cambiamenti per poter aggiornare i dati. Redazione: info@vaccari.it
VACCARI srl - Via M. Buonarroti, 46 - 41058 Vignola (MO) - Italy
Tel. (+39) 059.77.12.51 - (+39) 059.76.41.06 - Fax (+39) 059.760157