Addio alla storica piazzetta Garibaldi. Almeno per quel che riguarda la direzione ed il settore tecnico (quello amministrativo seguirà in futuro) dell’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica. Da qualche giorno gli uffici sono stati trasferiti in via Ventotto luglio 212 a Borgo Maggiore, presso il centro “Tavolucci”. Dove già ci trovano diverse istituzioni.
“Lavori sopra la nostra sede -spiega in questa intervista a «Vaccari news» il direttore dell’Aasfn, Marino Manuzzi- ci hanno indotto ad effettuare un trasferimento che già era in predicato da almeno il 2011. Quello che importa è, comunque, che l’attuale negozio a pochi passi dal Pianello rimarrà dove si trova e, anzi, verrà allargato: sarà aggiunto uno sportello a supporto dei turisti, e questo dovrebbe garantirci un ulteriore aumento degli ingressi. Non è detto che tutti siano interessati ai nostri prodotti, però…”.
“Si potrebbe aprire, inoltre, un’interessante opportunità: il resto del vecchio immobile, quattro o cinquecento metri quadrati, potrebbe ospitare il Museo filatelico e numismatico, chiuso da tempo per mancanza di spazi adeguati; un architetto sta studiandone la fattibilità”.
Quanto ai nuovi ambienti, telefoni ed e-mail restano gli stessi. “Non vi saranno conseguenze né per i collezionisti in generale, né per gli abbonati in particolare. Qui potrebbe arrivare anche il magazzino delle monete; non quello dei francobolli, che dipende da un’altra struttura”.
L’Azienda, che ora ha trentaquattro dipendenti, non doveva essere rinominata in Ufficio filatelico e numismatico, con la conseguente trasformazione formale e gestionale? “Sì”, ammette il direttore. “Però, la crisi di governo (andremo a votare proprio questa domenica) ha bloccato tutto. Penso che il cambio slitti di un anno, anche perché gli aspetti burocratici da risolvere appaiono impegnativi”.
Com’è andato il 2012? “Naturalmente, non abbiamo ancora un risultato definitivo, mancano due mesi! Secondo i dati delle vendite, ci sembra di avere fatto un buon lavoro, registrando lo stesso fatturato dell’anno scorso, e di questi tempi non è poco. Speriamo di mantenerlo anche per il 2013, già sapendo che potrebbe esserci un avanzo inferiore: non abbiamo ritoccato i prezzi nelle monete e siamo venuti incontro agli appassionati per sostenere le spese di spedizione. Diciamo che non sono soddisfatto, ma occorre tenere presente la situazione”.
Come sta andando il progetto sul francobollo pro terremotati? “Più della metà della tiratura -che ricordo è pari a centocinquantamila esemplari- è stata venduta e l’intero ricavato, detratte le spese di produzione e di promozione, andrà ad aiutare le popolazioni colpite. Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva, ma l’orientamento è non concentrare su una sola località la somma. Penseremmo di acquistare lavagne interattive per le scuole, quelle che associano il tradizionale pannello a proiettore e computer. In questo modo, potremmo aiutare più comunità”. Quando? “Presto, magari anche prima di Natale”.