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editor Fabio Bonacina

27334 news from 8/3/2003

Le prime dovranno avere sensori e dare informazioni di pubblica utilità. Si punta, inoltre, agli armadietti metallici

Avranno anche un pannello per le comunicazioni
Avranno anche un pannello per le comunicazioni

Le cassette? Anche se ora non se ne conosce più il numero, l’attuale loro presenza è basata sulla popolazione, si legge nel contratto di programma 2020-2024 che il ministero dello Sviluppo economico ha sottoscritto con Poste italiane. Quest’ultima si impegna a formulare all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, entro il primo semestre 2020, una proposta per rimodularne i criteri, considerando l’andamento dei volumi e l’effettivo utilizzo. C’è di più, come peraltro già era stato annunciato il 28 ottobre scorso all’incontro “Sindaci d’Italia”: l’operatore deve rinnovarle progressivamente, introducendo contenitori di nuova generazione (all’appuntamento definiti “smart”), dotati di sensori per misurare gli invii. Grazie a un pannello digitale, potranno essere impiegati pure per diffondere informazioni di pubblica utilità.

Nero su bianco un altro aspetto: la progressiva installazione di armadietti metallici, i cosiddetti locker, anche presso il domicilio dei destinatari che vi consentano (l’azienda chiama tale versione puntopostedate); risultano idonei -viene spiegato- per “semplificare le attività di consegna e spedizione -sia per gli utenti, sia per gli operatori postali- nonché a garantire la fruizione di servizi aggiuntivi”. Sono proprio i mobiletti finiti in cronaca nei giorni scorsi.

In materia di logistica, la società “si impegna a realizzare un incubatore di start-up”, rivolto ai giovani che intendano avviare nuove imprese nel settore (continua).

Sempre più “gettonati”: sono gli armadietti metallici
Sempre più “gettonati”: sono gli armadietti metallici



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