I francobolli sul coronavirus, già numerosissimi? Forse per qualcuno non sono sufficienti. O, in modo più plausibile, vi è un mercato planetario che propone pure altro. Basta dare un’occhiata su internet per trovare, a un anno di distanza dall’avvio dell’emergenza, buste commemorative, cartoline, talloncini, timbri e altre produzioni di origine dubbia se non certamente privata: insomma, oggetti destinati ad accontentare ogni esigenza. Più volte “Vaccari news” ha segnalato il fenomeno. Naturalmente, non mancano le cartevalori personalizzate, e ci sta. Oltre a quelle già citate, negli ultimi tempi ne sono state notate di ulteriori, provenienti (sono esemplificazioni non esaustive) da Canada, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Wallis et Futuna. Alcune obiettivamente ardue da distinguere rispetto alle emissioni ufficiali. Poi c’è il capitolo dei pre personalizzati, davvero insidioso. Nel senso che è la stessa struttura postale a realizzarli in proprio come se fosse un interlocutore qualsiasi e a venderli ai margini delle serie per così dire “statali”. L’ultimo esempio giunge dal Belgio: due giorni fa sono stati patrocinati cinque esemplari di classe “1” (costo della serie: 11,70 euro, beneficenza compresa). In generale, dette tirature si distinguono dalle altre per avere una grafica piuttosto semplice e molto simile a quella in uso nello stesso Paese per i personalizzati; inoltre, nel programma delle emissioni non risultano presenti; nel sito aziendale o nei cataloghi cartacei, se vengono richiamate, si trovano in capitoli a parte. Ad ogni modo, lasciando da parte bozzetti, “scherzi” e falsificazioni, di norma si tratta di materiali legittimi. È importante, tuttavia, che il potenziale acquirente sappia cosa sta osservando ed eventualmente comprando.
Coronavirus: francobolli e oltre
06 Gen 2021 18:47 - FROM ABROAD
A un anno dall’allarme, il mercato è pieno di oggetti che possono essere messi in collezione. Fra cui personalizzati e pre personalizzati. Meglio conoscere per scegliere