Maurits Cornelis Escher? Forse la maggior parte delle persone lo conosce grazie ai particolari lavori trasformati in immagini per i puzzle. Certo, i suoi Paesi Bassi l’hanno ricordato con un francobollo da 0,80 fiorini, uscito il 7 luglio 1998 nel centenario dalla nascita (visse tra il 1898 ed il 1972).
Pochi sanno, però, che Amsterdam -dal punto di vista grafico sempre all’avanguardia- gli commissionò delle cartevalori postali. Sono il 6+4 centesimi del 16 ottobre 1935, emesso in favore del Fondo nazionale per l’aviazione, nonché il 10 ed il 20 centesimi dell’1 ottobre 1949, per il settantacinquesimo anniversario dell’Unione postale universale. Cui si aggiungono il 6 ed il 25, targati Antille Neerlandesi, usciti due giorni dopo per l’analoga celebrazione.
Tutti questi (ma probabilmente non il 4,00 scellini austriaco del 14 settembre 1981 per il Congresso internazionale di matematica, riproducente un altro suo gioco ottico) si troveranno alla mostra che Reggio Emilia dedica all’artista. Allestita a palazzo Magnani in corso Garibaldi 29, resterà aperta dal 19 ottobre al 23 febbraio. S’intitola “L’enigma Escher - Paradossi grafici tra arte e geometria”.
Offrirà la produzione dell’incisore e grafico, dai suoi esordi alla maturità, raccogliendo centotrenta opere provenienti da musei, biblioteche, collezioni private ed istituzioni: si tratta di xilografie e mezzetinte riguardanti costruzioni di mondi impossibili, esplorazioni dell’infinito, tassellature del piano e dello spazio, motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Saranno presentati, inoltre, numerosi disegni, documenti, filmati ed interviste che -spiegano i promotori- “mirano a sottolineare il ruolo di primo piano che egli ha svolto nel panorama storico artistico sia del suo tempo che successivo”. Una sezione sarà dedicata al confronto con altri autori, ispiratori, coevi e prosecutori; parte dal Medioevo, interseca Albrecht Dürer, gli spazi dilatati di Giovanni Battista Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty (Secessione viennese, Koloman Moser) e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo (con Salvador Dalí e Giacomo Balla).
La rassegna -è l’annuncio- viene concepita inoltre “come uno strumento e una «macchina didattica» che consente di entrare «dentro» la creatività”: installazioni immergeranno il visitatore nel magico mondo di Escher; completeranno l’offerta alcuni incontri.
Aggiornamento del 12 dicembre 2013: la mostra rimarrà aperta sino al 23 marzo 2014.