“Negli ultimi anni si sono verificati importanti cambiamenti nei rapporti tra Oriente e Occidente. Il confronto è stato sostituito da negoziati. I vecchi Stati nazionali europei hanno riconquistato la loro libertà. La corsa agli armamenti sta rallentando e assistiamo a un processo definito e attivo nella direzione del controllo degli armamenti e del disarmo. Diversi conflitti regionali sono stati risolti o almeno si sono avvicinati a una soluzione. L’Onu sta cominciando a svolgere il ruolo che le era stato inizialmente previsto in una comunità internazionale governata dal diritto”.
È parte della motivazione con cui, a Oslo il 15 ottobre 1990, venne annunciata la decisione di assegnare il Nobel per la pace al presidente dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov, nato il 2 marzo 1931 e morto ieri.
Ora si vedrà se la Russia, dove pare non fosse così apprezzato come nell’Ovest, lo ricorderà con un francobollo. L’Urss indirettamente lo fece sostenendo il programma “Perestrojka” (“Ristrutturazione”) nei due tagli da 5,00 copechi del 5 maggio 1988. Alcuni dentelli più specifici, di altri Paesi, già sono nel classificatore, come quelli di Malta (“Incontro tra George Bush e Mikhail Gorbaciov a Malta”, 10 centesimi del 2 dicembre 1989), Norvegia (“Centesimo anniversario del premio Nobel”, 9,00 corone del 14 settembre 2001), Polonia (“Venticinquesimo anniversario del Pontificato di Giovanni Paolo II”, 1,20 zloty del 20 marzo 2003), San Marino (“Nasce la nuova Europa”, 1.500 lire del 24 settembre 1991), Vaticano (“Venticinquesimo anniversario del Pontificato di Giovanni Paolo II”, 0,41 euro del 20 marzo 2003).