Se è vero -l’ha confermato la Corte dei conti qualche giorno fa- che gli atti criminosi contro gli uffici postali sono in calo, resta il problema più generale della loro sicurezza. Non deve quindi stupire il protocollo d’intesa firmato ieri tra l’operatore e la Prefettura di Bergamo, accordo che si inserisce in un approccio già consolidato in altre parte dello Stivale. Il documento, sottoscritto dal responsabile tutela aziendale per la regione Francesco Tavone e dal prefetto Tiziana Costantino, definisce gli impegni assunti dalle parti per elevare gli standard ed il controllo nelle 244 sedi presenti sul territorio provinciale. In particolare, oltre ad un più attento monitoraggio della funzionalità e dell’efficacia negli impianti tecnologici, prevede il miglioramento della videosorveglianza. Inoltre, il testo intensifica e codifica i flussi informativi tra le strutture di Poste e le Forze dell’ordine. Anche in casa, però, occorre stare attenti, e lo ricordano i carabinieri. Ad esempio, in tema di inganni. Il truffatore -viene spiegato- “può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’Inps, o un addetto delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas”. In caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, “chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata”.
Anche Bergamo punta alla sicurezza
19 Gen 2017 09:53 - NEWS FROM ITALY
Firmato ieri con la Prefettura un protocollo d’intesa per proteggere i 244 uffici postali della provincia. E se un presunto portalettere venisse a casa…