Ha vinto il premio “La mia bandiera”, indetto per il sessantesimo anniversario del Paese, la foto trasformata da Israele in francobollo da 6,70 nuovi schekel. Dovuta a Karen Gillerman-Harel, l’istantanea si intitola “Passato e futuro nelle nostre mani”. Ritrae, accanto al drappo nazionale, due braccia: una di un bambino e l’altra di un adulto che ha vissuto il dramma della prigionia, come testimonia il numero di matricola ancora impresso sulla pelle.
La carta valore è confezionata in minifogli da nove pezzi che sul bordo riportano la frase del sopravvissuto all’Olocausto e Nobel per la pace Eli Wiesel: “Ricorda il passato per salvaguardare il futuro e che il passato dei vecchi non diventi il futuro dei giovani”.
L’iniziativa dentellata è giunta oggi agli sportelli, in occasione del “Giorno della Memoria”, anniversario di quel 27 gennaio 1945 in cui si scoprì pubblicamente quanto già alcuni temevano. “Da quel trauma -commenta il presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna- l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo”.
Anche in Italia non mancano le iniziative. Accanto ai numerosi appuntamenti in calendario, sono state annunciate due obliterazioni. Una, richiesta dalla Provincia, è utilizzata a Catanzaro, l’altra, su domanda del Comune, a Sassari.
Il 31 gennaio, inoltre, uscirà il francobollo per Giorgio Perlasca, a cento anni esatti dalla nascita.