Più cara la “raccomandata1”, ma solo perché l’iva, applicata a questo genere di prestazioni che esulano dal servizio universale, è salita dal 20% al 21% come prevede la legge pubblicata il 16 settembre ed entrata in vigore il giorno successivo. Così, i tre scaglioni di peso, cioè fino a 250 grammi, ad un chilo e a due chili (o non standard), sono aumentati rispettivamente da 6,00 a 6,05 euro, da 9,00 a 9,08, da 12,00 a 12,10. Riviste all’insù anche le restanti voci: l’invio veloce con prova di consegna nei tre identici porti passa da 9,00 a 9,08, da 12,00 a 12,10, da 15,00 a 15,13; se è previsto il servizio di contrassegno (sapendo che il costo dell’eventuale vaglia è escluso) si aggiorna da 12,00 a 12,10, da 15,00 a 15,13, da 18,00 a 18,15. Tariffario elettronico alla mano, in questo momento ancora non risultano aggiornate altre situazioni, pure lievitate. I rialzi riguardano ad esempio “postacelere 1 plus” (fino a tre chili, cresciuto da 12,00 a 12,10), “paccocelere 1 plus” (i contingenti fino a tre, quindici e trenta chili salgono da 15,60 a 15,73, da 19,20 a 19,36, da 22,20 a 22,39), “paccocelere 3”(fino a trenta chili, da 11,40 a 11,50) e “paccocelere maxi” (fino a cinquanta chili, da 30,00 a 30,25).
Anche allo sportello cambia l’iva
28 Set 2011 15:29 - NEWS FROM ITALY
Il passaggio dell’imposta dal 20% al 21% ha indotto Poste italiane a rivedere il listino del corriere veloce