Ieri il Vaticano, che ha annunciato la sua prima uscita per il 2012 all’1 marzo. Ed oggi San Marino, che giungerà il 29 febbraio con tre voci.
Come previsto, riguardano il tributo allo stemma (0,60, 0,85 e 4,95 euro in foglietto), Milano Marittima nel centenario dalla fondazione (1,00) e il pittore Gustav Klimt nel secolo e mezzo dalla nascita (0,85, 1,00, 1,40 e 1,50 in foglietto). Rimandato, invece, l’omaggio al Santos futebol clube, che compie cent’anni: almeno inizialmente era stato inserito in questa tornata.
Quanto alla prima serie, l’immagine e i dettagli permettono di capire che il richiamo è all’emblema della Repubblica, e non a quello dell’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica, appena rinnovato con un concorso e probabile destinatario di un altro francobollo. Nelle tre cartevalori figura lo scudo attuale, definito l’anno scorso, nei colori scelti per caratterizzarne gli impieghi: il blu per gli uffici pubblici, l’argento per le segreterie di stato, l’oro per i capitani reggenti. Accanto al blasone, vi sono alcuni dettagli meglio spiegati sul bordo della confezione. Dove compaiono, accanto all’ingrandimento della stessa insegna araldica (e al vecchio logo dell’Aasfn), il richiamo giuridico e storico nonché un excursus sulle sue rappresentazioni nel tempo. Fra le quali si intravede una porzione del dentello da 1.000 lire “Ingresso di San Marino all’Onu”, risalente al 18 settembre 1992. Il blocco, tirato in centoventimila esemplari, “intende rendere omaggio ad una Repubblica e al suo popolo. In esso sono contenuti il sunto, la sintesi e la rappresentazione simbolica di quel quadro di valori ideali, che hanno costituito e continuano a fungere da spinta propulsiva per i cittadini del piccolo Stato”.