Il rinnovo grafico, tecnico ed organizzativo del sito, dovuto al consigliere Giorgio Chianetta, ha permesso di fare il punto della situazione. Ricostruendo i database interni e dotandoli di maschere di ricerca adeguate, così da mettere in luce, ad esempio, il patrimonio liberamente scaricabile nella sezione “Fonti e risorse”. Qui sono disponibili cataloghi on-line e fonti archivistiche a stampa, in particolare circa 600 pubblicazioni o documenti dell’Amministrazione postale italiana. Inoltre, accanto alle banche dati già presenti (il fondo Poste presso l’Archivio centrale dello stato e l’area dedicata alle collezioni filateliche), si è aggiunto il repertorio delle pubblicazioni commerciali, principalmente aste, destinato ad essere ampliato. Complessivamente, più di 2mila file e circa 32 gigabyte di contenuti consultabili.
È quanto annunciano dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus, ora che le pagine web, completamente aggiornate, sono operative (l’indirizzo è sempre quello, www.issp.po.it).
Pubblicato per la prima volta nel 2002, rinnovato nel 2007 e poi in parte nel 2011, sino a fine 2017 era ancora legato alle tecnologie ed all’aspetto di un decennio fa, un periodo -viene spiegato- enorme nella scala temporale specifica. Questo era diventato un handicap notevole, anche perché limitava la possibilità di sviluppare nuovi progetti digitali e rendeva difficoltose le fasi di aggiornamento periodico e di gestione.
“Ora si sono implementate molte soluzioni tecniche e grafiche interessanti”: il menu principale è sempre visibile in ogni pagina, i banner grafici risultano differenziati per area tematica, si utilizzano format efficaci per gestire le notizie e le pubblicazioni dell’Istituto, le pagine vengono ridimensionate automaticamente in funzione della risoluzione grafica, utile soprattutto per i dispositivi mobili.