Se gli aumenti alle tariffe debbono proprio esserci, che ci siano, ma nel rispetto dell’utenza. Garantendo, in primo luogo, una informazione completa e tempestiva. Un miraggio per l’Italia (anche l’ultima, pesante, modifica è stata resa nota nel pomeriggio del 29 giugno per essere operativa dalla mattina successiva, con le abituali confusioni tra dipendenti e clientela) ma una pratica normale all’estero. Il Belgio, ad esempio, ha già fatto sapere che gli aumenti scatteranno dall’1 gennaio, quando la tariffa nazionale base passerà da 59 a 69 centesimi. Ma il secco balzo all’insù è mitigato da un altro provvedimento: se si acquistano almeno dieci francobolli contemporaneamente, il prezzo resterà quello precedente. L’iniziativa -precisano da Bruxelles- mira “a ridurre gli oneri legati alla vendita di uno o pochi francobolli, senza che il cliente si trovi danneggiato”. Secondo i calcoli dell’azienda, consegnare un esemplare singolo costa alla società oltre il triplo dell’incasso, e quasi la metà delle vendite riguarda quantitativi inferiori alla decina di pezzi. Al tempo stesso, la decisione vuole ridurre le code allo sportello. Le spese per pacchetti e raccomandazione non cambieranno. La scelta -che probabilmente creerà problemi a livello contabile- è semplificata dal fatto che ormai i francobolli nazionali non hanno più un nominale esplicitato ma un numero; “1” equivale al primo porto, “2” al secondo e così via, con la possibilità di combinarli fra loro per ottenere i multipli. Lo stesso approccio è applicato con le cartevalori riguardanti i rapporti con l’estero. Quelle relative all’Europa si distinguono per il numero caratterizzato dalle stelline gialle sul fondo blu. Comprare un singolo dentello costerà 1,00 euro; se la spesa è di almeno cinque, si resta a 90 centesimi. Per gli altri continenti, i cui francobolli sono identificati attraverso un piccolo pianeta, l’esborso per l’unità sarà di 1,15 euro, che con cinque scende a 1,05. Il medesimo sistema si utilizzerà con i porti superiori. Nel frattempo scompariranno i tagli da “5” e “7”, evidentemente inutili in quanto componibili con quelli più bassi. Nel caso l’utente voglia impiegare le vecchie produzioni espresse in moneta corrente, dovrà ricorrere al tariffario in vigore. L’unico neo del provvedimento è che formalmente si applica soltanto ai valori ordinari con l’effigie reale. I commemorativi saranno venduti soltanto a fogli interi, che comunque, in genere, sono di cinque o dieci pezzi. Quanto ai collezionisti, gli abbonati potranno avere le proprie forniture -anche di un singolo- alla cifra più vantaggiosa.
Belgio, più compri e meno paghi
17 Dic 2009 02:44 - FROM ABROAD
Introdotto lo sconto per acquisti multipli di francobolli, così da annullare l’aumento tariffario in vigore da gennaio. Secondo i calcoli, vendere un esemplare singolo costa all’azienda oltre il triplo di quanto incassato