“Tutte le lettere per la Lombardia, e Germania, partiranno il martedì, e sabato alle 11 in punto della mattina”. Ma ogni giorno qualche procaccia si preparava per lasciare Firenze. E recarsi, ad esempio, a Volterra, Pescia e Colle (il giovedì), Pistoja, Prato, Lucignano, Fojano e Lione (il venerdì). Persino la domenica non ci si fermava. Era, anzi, un momento particolarmente impegnativo, dovendo organizzare numerose spedizioni, fra cui quelle per Venezia, Roma, Pisa, Livorno, Lucca, Ancona e Perugia.
Sono alcune delle informazioni raccolte da Vanni Alfani con “Toscana - Organizzazione postale dal 1700 al 1851” (264 pagine in bianco e nero, 30,00 euro).
Ampio spazio è destinato alle tariffe postali, materia veramente complicata poiché occorre destreggiarsi fra monete diverse da città a città (che cambiavano addirittura all’intero dello stesso Granducato) e considerare ulteriori variabili, come numero di fogli, distanze e normative diverse.
Buona parte del libro è tuttavia dedicata ai documenti, che permettono un comodo accesso a fonti di diversa provenienza, per esempio gli Archivi di stato di Firenze, Arezzo, Pisa e Siena.