Una consultazione organizzata con due domande e simbolica, disconosciuta da Madrid. Però, avrà le sue conseguenze politiche.
È la facile profezia che è possibile annotare il giorno dopo, una volta resi noti affluenza ed esito. Ieri, in Catalogna, oltre due milioni di elettori (su quattro milioni e mezzo) sono andati alle urne per dire cosa pensano del futuro della regione, ossia se -sintetizzando- ancora ha senso restare insieme a Madrid ed alle altre realtà territoriali, oppure abbandonare tutto e prendere la strada dell’indipendenza. Il responso forse era scontato: oltre l’80% di coloro che si sono espressi ha dato due risposte positive, suffragando la volontà di aprire un nuovo capitolo.
“Tra il referendum scozzese e i cannoni ucraini, Barcellona sta cercando una terza via per rompere uno Stato”, ha commentato oggi sul “Corriere della sera” Andrea Nicastro. “Una via pacifica che però sarà anche, inevitabilmente, traumatica”.
Curioso, in tale contesto, rivedere il francobollo da 75 centesimi emesso il 2 gennaio 2013. Accanto al disegno, ormai divenuto logo ufficiale, di Joan Miró, compare lo slogan “I need Spain”. Ossia, “Ho bisogno della Spagna”.