“Dipingere è sognare. Quando dipingo, io sogno. Quando il sogno volge al termine, non ricordo più nulla di quello che ho sognato, ma il quadro resta. È la raccolta del sogno”. Così il pittore, grafico, architetto ed ecologista Friedensreich Hundertwasser (1928-2000) descriveva la sua opera.
Opera protagonista della mostra “Hundertwasser: la raccolta dei sogni”. Ospitata all’Art forum Würth di Capena (Roma), propone oltre cento oggetti, tra cui dipinti, disegni ed arazzi, realizzati tra gli anni Quaranta e la fine del secolo.
Del suo lavoro -sottolineano gli esperti- colpisce l’abbondanza delle forme rotonde, cerchi e spirali. “La spirale -scrisse lo stesso artista nel 1974- è il simbolo della vita e della morte. Si trova esattamente nel punto in cui la materia inanimata si trasforma in vita”. L’elemento fondamentale è tuttavia l’acqua, che in forma di pioggia riveste nei quadri un ruolo importante. Non a caso, ha cambiato il suo vero cognome, Stowasser, in quello che in tedesco significa “cento acque” (mentre il nome da Friedrich è diventato l’equivalente di “regno della pace”).
Decorativamente serpeggianti, le realizzazioni -proseguono i promotori- “riflettono il suo confronto con la natura e la società, trasudano sensazioni e trasmettono grandi emozioni, dove la fantasia fa entrare in un mondo parallelo”, onirico. Crea pitture, stampe, singoli edifici; si occupa di manifesti e libri; firma francobolli -non presenti nel percorso- emessi da Austria (il 18 settembre uscirà un altro foglietto da 3,55 euro), Capo Verde, Cuba, Francia (Consiglio d’Europa), Liechtenstein, Lussemburgo, Nazioni Unite, Senegal.
L’allestimento, ad ingresso libero, è aperto fino al 18 ottobre dal lunedì al sabato non festivi nell’orario 10-17 (venerdì 10-22).