Logo e facciata, scelte semplici che non sempre, nella limitata superficie del francobollo, appaiono adeguate a raccontare il protagonista. È il caso del tributo odierno, dedicato alla Biblioteca nazionale universitaria di Torino la cui vignetta, appunto, si accontenta di proporre i due elementi. Eppure, gli spunti ci sarebbero stati, come evidenzia il direttore della struttura, Guglielmo Bartoletti, attraverso il bollettino associato. “Istituita nel 1720 da Vittorio Amedeo II di Savoia nell’ambito di una attenta riforma degli studi universitari”, fu aperta al pubblico nel 1723 (tre secoli fa, da qui la commemorazione), dotata di un patrimonio bibliografico che comprendeva i libri delle Biblioteche ducale e civica nonché i fondi dei gabinetti universitari. I materiali attualmente conservati spaziano dalla collezione di 1.600 incunaboli alle 6mila cinquecentine; dalle 15mila incisioni -tra cui spiccano stampe di Giovenale Boetto, Albrecht Dürer e Pieter Bruegel il Vecchio- al fondo di disegni, fra i quali meritano particolare menzione quelli realizzati da Filippo Juvarra e dai suoi collaboratori. Il patrimonio manoscritto annovera un nucleo di codici provenienti dal monastero di Bobbio (Piacenza), senza trascurare i documenti, in gran parte autografi, di Antonio Vivaldi. Si cominciò a costruire la sede attuale in piazza Carlo Alberto, quella proposta dalla carta valore, nel 1957; venne aperta al pubblico il 15 ottobre 1973. Tornando al dentello, è un “B” pari a 1,25 euro, utile per spedire una cartolina o una lettera ordinaria di porto base all’interno del Paese. Inserito nella serie “Le eccellenze del sapere”, risulta stampato in duecentomilaquattro esemplari autoadesivi predisposti in fogli da ventotto. Il bozzetto è di Maria Carmela Perrini; l’annullo fdc si trova allo spazio filatelia di via Alfieri 10 (fine).
Cultura/2 Logo e facciata
19 Ott 2023 13:05 - ITALIAN ISSUES
È in questo modo che oggi è stata ricordata la Biblioteca nazionale universitaria di Torino, i cui tesori conservati meritavano di più