Aurelio Ponsiglione nuovo direttore generale dell’Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni. È la notizia che si diffuse l’11 settembre 1963, quando il Consiglio dei ministri prese la decisione. Già capo di gabinetto, tra il 1955 e lo stesso 1963, di diversi ministri delle Poste, sostituì Romolo De Caterini, che l’1 ottobre seguente, dopo undici anni, sarebbe andato in pensione (venne individuato quale consigliere della Corte dei conti).
“Indubbie altissime qualità di preparazione, di competenza, di esperienza, affinatesi anche in numerose partecipazioni a congressi e conferenze”, commentò ad esempio “Poste e telecomunicazioni”. La nomina -aggiunse “Rassegna postelegrafonica”- “è stata appresa con vivo generale compiacimento”, perché la figura “è simpaticamente nota non solo in tutti gli ambienti burocratici del Paese, ma anche nell’ambito di importanti organismi internazionali”.
Nato a Napoli il 2 gennaio 1908, laureato in Scienze economiche e commerciali, entrò nella struttura postale per concorso il 16 agosto 1933. Fu responsabile dei servizi ispettivi nella città partenopea, poi divenne ispettore generale. Al dicastero guidò il servizio riguardante affari generali, meccanizzazione, organizzazione e metodi. “È un fervido assertore della trasformazione dei servizi di movimento postale e si è sempre impegnato per lo sviluppo dei processi di meccanizzazione, automazione e motorizzazione”, aggiunsero le cronache di mezzo secolo fa. Precisando che riuscì a farsi restituire dalla Jugoslavia il panfilo di Guglielmo Marconi “Elettra” ed incrementò le attività del Museo e della biblioteca ministeriali. Prima della nomina, fu anche a capo del personale.
Sarebbe rimasto in carica sino al 31 gennaio 1973.