Durante la Seconda guerra mondiale, circa undicimila donne hanno aiutato a elaborare e decifrare un flusso infinito di messaggi militari nemici. Frustrante ed esaltante al tempo stesso, il loro lavoro è stato uno dei segreti meglio custoditi del conflitto. Hanno costruito le macchine per consentire agli specialisti di violare le comunicazioni in codice, hanno aiutato a capire i sistemi di crittografia rivelando i contenuti, hanno svolto molti altri compiti. Ora sono considerate le pioniere delle discipline scientifico-tecnologiche; quanto realizzato ha dischiuso le porte dell’Esercito alle signore e ha influito sugli sforzi per la sicurezza delle informazioni in favore delle generazioni successive.
Sono concetti annunciati dagli Stati Uniti presentando, il 18 ottobre, il francobollo per le donne crittologhe. È il solito “Forever”, ora da 60 centesimi di dollaro. La vignetta richiama un manifesto di reclutamento con una sovrapposizione di caratteri. Nella cimosa del foglio da venti, lettere apparentemente casuali possono essere impiegate per individuare alcune parole chiave. La soluzione si trova al retro della confezione.