Quale potrebbe essere l’interpretazione del Vaticano nel contesto dell’attuale giro PostEurop? La risposta è l’organo. Ad esso sono dedicati i due francobolli che usciranno, insieme ad altre voci, il 20 maggio.
Una delle disposizioni emanate durante il Concilio vaticano II -viene spiegato dall’Ufficio filatelico e numismatico- indica nell’organo a canne lo strumento più adatto all’uso sacro. Può apportare, infatti, “un notevole splendore alle cerimonie liturgiche ed elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”, sia come accompagnamento del canto, sia se suonato da solo.
Quello raffigurato nel valore da 70 centesimi trova posto in San Pietro, per la precisione nella cappella del coro della navata di sinistra, di fronte ad un altro di fattura precedente. Fu costruito dalla ditta Tamburini nel 1974 e posizionato nello spazio lasciato dallo spostamento della cantoria; accompagna tutte le funzioni solenni, soprattutto quelle celebrate dal pontefice.
L’altro, citato nello 0,85 euro, è dovuto a Luca Biagi (1548-1608) ed è ubicato presso San Giovanni in Laterano. Venne decorato da Giovan Battista Montano che lo realizzò, in legno scolpito e dipinto, su disegno di Giacomo Della Porta. Si compone di tre campate, scandite da colonne tortili, con la centrale più grande e le laterali gemelle, ciascuna delle quali ulteriormente tripartita. Sopra, le statue: da sinistra, l’arcangelo Gabriele, Dio benedicente, la Madonna.
I fogli sono da dieci esemplari e la tiratura massima conta su centocinquantamila serie.
Aggiornamento del 30 maggio 2014: rispetto a quanto annunciato, alla fine il Vaticano ha invertito i soggetti. Quindi, i testi e le immagini riguardanti il 70 centesimi si riferiscono all’85 e viceversa.
Aggiornamento del 23 gennaio 2015: la tiratura effettiva ammonta a novantamila esemplari.