La Serbia torna indietro nella storia con due emissioni dedicate ad altrettanti personaggi.
Oggi un francobollo da 46 dinari menziona i due secoli trascorsi dalla nascita del principe-poeta Petar II Petrović Njegoš (morì nel 1851). Egli ha un riferimento con l’occupazione italiana del Montenegro durante la Seconda guerra mondiale. Alcune sue opere, fra cui “Il serto della montagna”, sono richiamate, attraverso le rappresentazioni pittoriche di Pero Ilije Poček (1878-1963), nella serie di francobolli uscita lungo il 1943 (probabilmente il 15 maggio). Hanno nominali da 5, 10, 15, 20, 25 e 50 centesimi, 1,25, 2,00, 5,00 e 20,00 lire e si distinguono per una particolarità tecnica: al retro presentano testi esplicativi riguardanti la vignetta. Ebbero una vita complessa, tanto è vero che furono sovrastampati da tedeschi e jugoslavi. Lo stesso Petar -considerato tra le glorie locali- figura nel taglio più costoso, ma venne rammentato anche in seguito: l’attuale produzione ne riprende il viso.
Ancora più comune tra i dentelli è il secondo personaggio, se non altro perché il medesimo ritratto impiegato ora costituì il soggetto dell’ordinaria emessa a partire dall’1 settembre 1931. Riguarda re Aleksandar I Karađorđević, nato centoventicinque anni fa. Verrà ricordato con un 50 dinari il prossimo 25 novembre. Fu ucciso a Marsiglia, in Francia, da un attentato; le cartevalori definitive riapparvero il 17 ottobre di quell’anno, il 1934, bordate di nero in segno di lutto.
Entrambe le nuove citazioni postali sono emesse in fogli da otto con una bandella al centro raffigurante, nell’ordine, libri e stemma. A firmarle sono stati Marina Kalezic e Boban Savić.
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