Sontuoso, come d’altro canto si presentava la mostra, ospitata a Verona e chiusa il 15 settembre. È il collegato catalogo “The stamps of the quenn - Homage to Elizabet II”. Edito da Massetti Rodella, conta 280 pagine di grande formato, maggiore dell’“A4”, con immagini a colori. Immagini che puntano soprattutto ai francobolli riproducenti la sovrana (si aggiungono cartoline, buste fdc, fotografie, ritagli di giornale). Prezzo: 30,00 euro.
Quanto ai contenuti, coinvolgendo vari autori raccontano la storia della protagonista e le caratteristiche dei Paesi, soprattutto di area come le Colonie, che hanno emesso cartevalori citate dal volume. Ovvero, queste ultime, ordinarie e commemorative, sono considerate soprattutto come immagini, senza approfondirle per quello che possono raccontare andando oltre le apparenze. Ad ammetterlo è lo stesso artefice di esposizione e libro, il pittore e scrittore Luciano Pelizzari, nell’introduzione. “I francobolli -annota- sono stati soltanto un pretesto per dare corpo ad un progetto che ha tutto fuorché del normale. Che mostra avrei mai potuto realizzare per una regina così? E gira e rigira ho scoperchiato il baule delle meraviglie, il collezionista ha ceduto alla vanità di mostrare ciò che possiede e, come farfalle, le immagini di Elisabetta hanno riempito la stanza, la casa, il giardino e la mia testa”.
Una sezione è dedicata a Pietro Annigoni, artefice di un famoso ritratto, impiegatissimo anche tra i dentelli, della monarca. Curiosa è la “serie” realizzata partendo dal 75 pence emesso da Gibilterra il 6 febbraio 2002, collocata a pagina 155 ma già in bella vista anche nel percorso. Al valore originale ne sono stati aggiunti nove di fantasia, che giocano sull’alternanza delle tinte tipo Andy Warhol. Forse una didascalia esplicativa sarebbe stata opportuna.