Doppio annullo per l’emissione odierna riguardante il centesimo anniversario di Italo Calvino. Entrambi i manuali si trovano a Castiglione della Pescaia (Grosseto), dove lo scrittore, nato a Cuba il 15 ottobre 1923, stette male in casa per poi morire in ospedale a Siena il 19 settembre 1985. Un’obliterazione, quella collegata al francobollo, è all’ufficio postale del paese in via Paolini 4; l’altra viene impiegata dalle 11.45 alle 17.15 in sala consiliare, collocata in via Battisti 3.
Firmato da Gaetano Ieluzzo, il dentello è un “B-50g” destinato agli invii ordinari nei cinquanta grammi da spedire all’interno del Paese; costa 2,75 euro. La vignetta raffigura il personaggio appoggiato alle pagine di uno tra i più famosi romanzi, “Il barone rampante”, con il protagonista Cosimo che vivrà tutta la vita sugli alberi; a destra, un agglomerato urbano fa riferimento a un’altra opera, “Le città invisibili”. I fogli sono da quarantacinque esemplari autoadesivi; la tiratura è stata fissata a trecentomilaquindici unità.
Pubblicò ventitré libri, “tra cui raccolte di racconti, romanzi e saggi”, precisa la figlia Giovanna nel bollettino. In seguito, “mia madre curò le edizioni di varie opere quasi compiute, a cui lui stava lavorando quando fu colpito da un aneurisma”.
Fu anche filatelista. Dopo il ritorno dall’isola americana, i genitori del letterato si stanziarono a Sanremo (Imperia) fondando una stazione sperimentale di floricoltura e mantenendo una vasta corrispondenza con botanici e agronomi di tutto il mondo. “Quest’attività fornì al piccolo Italo l’idea, nonché la materia, della sua prima raccolta: una collezione di francobolli. Li incollava fitti fitti sulle pagine di un grosso album come i tasselli di un mosaico. Testimoni muti di mondi lontani e affascinanti, quei francobolli rappresentavano forse i segni tangibili delle sue prime avventure mentali, i precursori dei viaggi immaginari che avrebbe intrapreso”. Portò dietro tale raccolta per tutta la vita, “attraverso mille traslochi da una città a un’altra e da un paese all’altro”. È racchiusa nella scatola di cartone dove l’aveva riposta, custodita oggi dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma.
Un’altra carta valore, lo 0,95 euro dell’8 marzo 2018, cita la madre dello scrittore, la botanica e naturalista Eva Mameli Calvino (1886-1978).