Grandi eventi planetari, dal 18 al 24 giugno è stato il turno di “Indonesia 2012”. Ma le cose sono andate diversamente da quanto ci si aspettava.
L’appuntamento di Giacarta “ha visto l’assenza di un folto gruppo di Nazioni europee tradizionalmente in primo piano nelle manifestazioni internazionali, tra cui Germania, Portogallo e Italia”, spiega una nota giunta oggi dalla Federazione fra le società filateliche italiane.
Entrata in calendario dopo la rinuncia del Qatar che aveva programmato una esposizione e il congresso della Fédération internationale de philatélie a Doha, è stata la prima mondiale generale a tenersi nel Paese asiatico con il patrocinio della stessa Fip. Gli organizzatori “non sono certamente stati all’altezza in fatto di comunicazioni e, soprattutto, non hanno mantenuto gli impegni” di provvedere alle semplificazioni doganali. In realtà, per esporre, “le federazioni avrebbero dovuto versare una deposito intorno al 20% del valore delle collezioni, cosa mai avvenuta in passato!”. Inoltre, i responsabili non hanno avvertito le federazioni, al punto che il commissario italiano, Michele Caso, “è stato informato dallo spedizioniere indonesiano da lui incaricato delle procedure di sdoganamento a Giacarta quando ormai le collezioni stavano per essere spedite! Tale ritardo ha impedito ogni negoziazione o soluzione alternativa”.
Al riguardo, “vivissime critiche” sono state espresse durante l’incontro della Federation of european philatelic associations a Parigi e si spera -prosegue la Fsfi- che le prossime mondiali ripristinino la fiducia delle federazioni nazionali, anche perché Australia, Brasile e Thailandia, sedi delle mondiali previste nel 2013, hanno ospitato già diverse manifestazioni di questo livello.
Quanto alle partecipazioni in categoria letteratura, queste sono state spedite dai singoli concorrenti e quindi dovrebbero aver concorso alle selezioni. Ma un elenco dei risultati non è ancora giunto.