Come i vecchi edifici destinati ad un diverso impiego che nel gergo comune mantengono l’indicazione postale pur anticipata da un “ex”, così le persone che fino all’anno scorso facevano riferimento all’Istituto postelegrafonici, cioè all’ente di previdenza del gruppo Poste italiane, ora sono definiti “ex-Ipost”. E, come tali, godono di un’area riservata all’interno della struttura elettronica dell’Istituto nazionale della previdenza sociale dopo la chiusura del sito dedicato, logica conseguenza per la soppressione della medesima realtà.
Tale sezione “ospita i contenuti informativi e i servizi online riservati ai dipendenti ed ai pensionati postali”. Qui, infatti, sono confluite le informazioni su vitalizi, crediti, assistenza e mutualità.
Il cambio riguarda, oltre chi lavora o ha lavorato presso Poste italiane, anche dipendenti ed ex dipendenti di Bancoposta fondi, Docugest, Docutel, Egi immobiliare, Poste assicura, Poste energia, Poste mobile, Poste shop, Poste tributi, Poste tutela, Poste vita, Postecom, Postel e Postelprint. “Per il suddetto personale e per quello già cessato e titolare di prestazione pensionistica, nulla -precisano dalla stessa Inps- è innovato per effetto del suddetto trasferimento di funzioni”.