Ma quali sono gli usi “alternativi” dei francobolli rispetto al loro impiego ufficiale, ovvero finire su lettere e cartoline per dimostrare l’avvenuto pagamento del recapito? Uno, si sa, è l’utilizzo collezionistico, cioè essere conservati nel classificatore. Ma ve ne sono altri… Davvero curioso quello messo in luce dalla responsabile dell’archivio presente nella sede milanese dell’Istituto nazionale di astrofisica, Agnese Mandrino; suo è l’articolo “Da Brera a Marte con i diari di Schiaparelli”, pubblicato dal notiziario on-line “Media Inaf”. Al centro dell’attenzione, il restauro dei diari di Giovanni Virginio Schiaparelli, il 2 luglio 2010 ricordato dall’Italia con un 65 eurocentesimi emesso nel centenario della morte. Si tratta -tornando all’intervento conservativo- di un insieme “storico e scientifico racchiuso in undici grossi quaderni nei quali l’astronomo piemontese, direttore fino al 1900 dell’Osservatorio astronomico di Brera, tenne nota delle osservazioni compiute dal 14 agosto 1875 al 29 ottobre 1900”. “Oltre 2.500 pagine manoscritte a matita, inchiostro nero e pastelli colorati con centinaia di schizzi e disegni di oggetti celesti, un patrimonio invidiato dal mondo, a giudicare dalle richieste di consultazioni, di prestiti, di riproduzioni”. Ebbene, in una dozzina di casi qualcuno impiegò delle cartevalori, dopo averle spezzate, per riattaccare gli schizzi e i disegni alle pagine! Da notare l’entità dei tagli impiegati: sono sempre dei 5 centesimi della “Leoni”, emessi nell’ottobre del 1906: tra i più economici fra quelli disponibili e soprattutto -elemento datante- giunti agli sportelli dopo il pensionamento dello scienziato, avvenuto nel 1900. La “caccia” all’autore è aperta…

