L’Amministrazione postale italiana ha posto in vendita il 500 lire “della serie ordinaria in corso riproducente il «San Giorgio» di Donatello stampato su carta fluorescente (così da essere letto dalle nuove apparecchiature di smistamento, ndr). L’unica variazione rispetto alla precedente emissione è costituita dalla carta poiché nel colore, nella vignetta e nel formato il nuovo francobollo è tutto uguale a quello stampato su carta normale”. Lo annotava il periodico “Filatelia” datato 15 marzo 1969, per la penna di Nicolò Musumeci.
Il dentello citato debuttò mezzo secolo fa oggi; fu la prima emissione dell’anno, anno fra i meno impegnativi in assoluto dal punto di vista delle cartevalori nazionali. Un periodo “singolarmente povero”, conferma Francesco Giuliani in “La parola «pesante»”. Alla fine sarebbero giunti appena nove francobolli, appartenenti a sette emissioni. Le altre sono: Ragioneria generale dello stato, Europa Cept (due tagli), Niccolò Machiavelli, Organizzazione internazionale del lavoro (due), Federazione fra le società filateliche italiane, “Giornata del francobollo”. Con una particolarità, “rappresentata -prosegue lo specialista- dalla sostituzione della tradizionale leggenda «Poste italiane» con la più essenziale «Italia»”. Si cominciò con il tributo per la Fsfi, dovuto a Franco Filanci.