Se “South Africa 2010” rappresenta il primo Campionato di calcio del mondo organizzato nel continente, il 2010 ricorda un altro giro di boa: è passato mezzo secolo da quando la maggior parte delle ex Colonie si affrancò dal dominio europeo.
Di riflesso la ricorrenza è ripresa postalmente dal Belgio, ancora una volta in preda a seri problemi di unità interna, citando la sua, per molti versi terribile, esperienza con il Congo. Si tratta di un francobollo simbolico, in prevendita da sabato 12 e con oggi destinato a tutti gli sportelli. In minifoglio da cinque, ha nominale di categoria “1” valido per qualsiasi destinazione extraeuropea e costa 1,05 euro.
Possedimento personale di re Leopoldo II, l’immenso Paese centrafricano nel 1908 passò allo Stato, per essere lasciato a se stesso nel 1960, come testimoniano le produzioni d’epoca. Ad esempio la serie firmata da Bruxelles il 30 giugno 1960 che ingenuamente saluta l’indipendenza, il 3 agosto seguita da una seconda con sovrapprezzo per documentare il ponte aereo che mise in salvo gli evacuati allo scoppio della guerra civile.
Anche le produzioni del nuovo Paese, e soprattutto quelle sovrastampate o meno dei secessionisti del Katanga e del Sud Kasai, costituiscono ulteriori prove della fase drammatica, che motivò l’arrivo dei “caschi blu” dell’Onu (fra loro, pure gli italiani, ricordati attraverso il 650 lire dell’11 novembre 1986 dedicato all’“Anno della pace” e, in particolare, al sacrificio dei tredici aviatori a Kindu).
Nello stesso 1960, ma sembra che il Bel Paese se ne sia completamente dimenticato, la Somalia chiuse il capitolo decennale dell’Amministrazione fiduciaria italiana, sottolineato, fra l’altro, da una produzione dentellata specifica, oggi trascurata.