È nato e morto a Torino, il 6 aprile 1901 ed il 4 luglio 1925. Una vita brevissima, ma che non è passata inosservata. Studente e terziario domenicano, venne proclamato beato nel 1990 da Giovanni Paolo II. Ad uno sguardo superficiale, appare “un giovane moderno pieno di vita”, il quale “non presenta granché di straordinario”, disse allora il pontefice. “Ma proprio questa è l’originalità della sua virtù, che invita a riflettere e che spinge all’imitazione. In lui la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono armonicamente, tanto che l’adesione al Vangelo si traduce in attenzione amorosa ai poveri e ai bisognosi, in un crescendo continuo sino agli ultimi giorni della malattia che lo porterà alla morte. Il gusto del bello e dell’arte, la passione per lo sport e per la montagna, l’attenzione ai problemi della società non gli impediscono il rapporto costante con l’Assoluto”.
Lo ricorderà domani la Polonia con una cartolina postale di tariffa “A” (indica la missiva ordinaria interna fino ai trecentocinquanta grammi, dal costo di 2,00 zloty). Il motivo è presto detto: i suoi resti mortali saranno portati in pellegrinaggio nel Paese nordico pensando alla prossima “Giornata mondiale della gioventù”. Se nell’impronta di affrancatura vi compare un ritratto fotografico, la parte di sinistra dell’intero, dovuto a Karol Tabaka, lo ritrae proprio tra le vette.