Il computer ha reso più facile il lavoro, anche di coloro che creano i francobolli. A condizioni, beninteso, di curare tutti i dettagli.
In Algeria ha provocato perplessità il caso dei due segnatasse che propongono il palazzo delle Poste esistente nella capitale, usciti quest’anno. L’immagine è la medesima, ed a prima vista appare addirittura banale. Ma non è così: in realtà –come sottolinea l’esperto locale Ali Ahmed Med Achour- si tratta del semplice scan di una foto d’epoca, già utilizzata in formato cartolina dalla Société nationale d’édition et de diffusion (Sned) negli anni Settanta.
La prova è la Fiat “128” bianca presente sotto il porticato e che, con un buon ingrandimento, appare nella cartolina ma anche nei due dentelli: costituiva il premio di una tombola organizzata dalla stessa amministrazione postale.
“Niente -dice l’autore della segnalazione- impedisce al disegnatore di un francobollo di lavorare a partire da documenti diversi, ma da questo ad accontentarsi di trattare elettronicamente una cartolina commerciale in qualche secondo attraverso uno scanner per poi applicare la propria firma in calce a tale «creazione artistica» è un po’ troppo”.
Il caso è finito anche su “El Watan”, uno dei più importanti quotidiani nazionali.