Inconfondibile, da un secolo esatto. È il vagabondo candido e sognatore con bombetta e bastone, pantaloni larghi, scarpe di grandi dimensioni e baffetti tipo spazzolino da denti.
Quasi un marchio di fabbrica, che permette, appunto, l’immediata identificazione. Anche se colui che ha dato vita a Charlot non è stato solo la macchietta. Risultando capace di divenire -ammettono da Vienna- una pietra miliare nella storia del cinema, ed al tempo stesso dedicando la vita a combattere per la sua libertà artistica.
Al pubblico (è morto il 25 dicembre 1977) ha lasciato un gran numero di film, fra cui capolavori quali “Il monello”, “La febbre dell’oro”, “Luci della città”, “Tempi moderni”, “Il grande dittatore”, “Luci della ribalta”.
Omaggio, dunque all’attore, comico, regista e sceneggiatore Charlie Spencer Chaplin, nato a Londra il 16 aprile 1889, centoventicinque anni fa. Omaggio che l’Austria ha voluto programmargli per domani attraverso un francobollo da 90 centesimi, su cui ha operato Kirsten Lubach.
Anche il Vaticano ha deciso di rammentarlo attraverso un’emissione prevista in questi mesi.