La crisi economica? “Osservando in giro, nei convegni, nei listini di vendita, su internet, assieme a venditori che si rendono ben conto di questo stato di cose, ce ne sono altri che pensano di continuare con disinvoltura a praticare gli stessi prezzi di un tempo, che ora sono proprio fuori dalla realtà… Non c’è da stupirsi allora se le vendite risultano diminuite”: certi prezzi che si pagavano agevolmente un tempo adesso non si raggiungono più “e sono da dimenticare”.
A scriverlo è il direttore de “L’intero postale”, Carlo Sopracordevole, nell’ultimo numero -il 122-123- del periodico edito dall’Unione filatelisti interofili. Secondo lo specialista, queste particolari cartevalori costituiscono, ad ogni modo, uno fra i settori della filatelia che stanno reggendo meglio. “Sono moderatamente ottimista sul futuro del nostro collezionismo”, aggiunge.
Altro è il problema delle recenti emissioni, che non si trovano più nemmeno agli sportelli rivolti agli appassionati. Perché -si domanda- Poste italiane ha ritirato tutti gli interi, persino i pochi emessi dopo il 2012? “Nuove e più chiare disposizioni per ora non sono pervenute o non ci sono note. Non resta che attendere, ma anche riflettere come questa azione non si presenti favorevole al collezionismo degli interi”. “Si ha l’impressione che si vogliano eliminare del tutto, come fa sospettare la mancanza di una qualsiasi emissione nell’anno in corso. E dire che l’Expo era una valida occasione per emettere qualcosa di buono, e non solo francobolli adesivi in parte pleonastici!”.