Dallas, ore 12.30 del 22 novembre 1963: tre colpi sparati probabilmente da Lee Harvey Oswald con un fucile comprato per posta, mettono fine alla vita di John Fitzgerald Kennedy. Termina quello che subito viene percepito come un sogno, un’epoca che non tornerà più. Impressioni, esagerazioni? Non si sa, ma il mito venne costruito. Anche in filatelia, come mostrano i numerosi francobolli emessi in onore del presidente statunitense ammazzato. A cominciare dal 5 centesimi che il suo Paese varò il 29 maggio seguente.
Mezzo secolo dopo, il ricordo permane, anche se gli storici appaiono un po’ più cauti sui veri meriti da attribuire all’uomo. In ogni caso, le sottolineature dentellate non mancheranno, nemmeno questa volta.
Man, ad esempio, è già intervenuta il 4 luglio scorso, nell’ambito di una serie dedicata ai duecentoventicinque anni del quotidiano “The Times”. Il valore da 1,41 sterline propone la notizia di allora. Curiosamente, una dentellatura separa la parte alta della vignetta, con la testata del quotidiano, da quella inferiore, in cui campeggiano i richiami alla cronaca. Come se fosse una bandella pubblicitaria staccabile: accade in tutti i sei francobolli che compongono l’emissione e che si concentrano su altrettanti fatti epocali.
Montserrat, invece, si è prenotata per domani. Quando lancerà cinque francobolli fotografici, raccolti in due foglietti. Il primo ne racchiude quattro, tutti da 2,25 dollari dei Caraibi Orientali. Vedono il protagonista impegnato in momenti diversi: seduto, due primi piani, mentre scrive. L’ultimo, da 7,00 unità, lo rappresenta in piedi mentre tiene un intervento in vista della candidatura democratica alla Presidenza.