Nuovo appuntamento con i lavori “postali” di Antonio Mascia. Da oggi alle ore 19 al 3 luglio una scelta delle sue opere, magari realizzate al… volo con un foglio di carta e un paio di penne, verrà proposta alla “Seconda attenzione” di Torino (via Ascoli 22/b, aperta il lunedì dalle 17.30 alle 19.30, il mercoledì dalle 18.30 alle 19.30 e il venerdì dalle 17.30 alle 19.30, ingresso gratuito). È “Il cartoliniere postorientale”, percorso curato da Patrizia Grandis e che vede protagonista l’autore di cartoline che spedisce a se stesso, che talvolta si fa spedire da luoghi lontani non fisicamente visitati, infine, e in casi rari, di cartoline inviate a qualche destinatario sensibile al medium e a questo scambio atipico. Un flusso di comunicazione dove Antonio Mascia “si propone come un soggetto emittente e ricevente, con tempo e spazi del percorso postale fuori controllo, giocando mediante un continuo scambio di identità e alterità”. Cartoline dal disegno di varie intensità e presenza segnica, disegno che, come vuole un pensiero consolidato nei secoli, si lega intimamente alla scrittura. Oltre a questo rapporto di relazione che egli intesse con se stesso e pochi altri esiste -spiegano gli organizzatori- “un indubbio versante narrativo. In esso traspaiono, seppur in filigrana, la perizia tecnica e l’immaginazione quasi chimerica che Mascia realizza con l’incisione, la scultura, il disegno. Questo movimento di cartoline compone, via via, un singolare album di luoghi, situazioni, forme espressive e letture tendenzialmente fantastiche. Una personale e soggettiva geografia parallela, dove traspare in profondità un’attenzione per la natura, le sue leggi, il suo mutare e divenire continuo”. Entrando nella galleria ci si troverà in un simil-ufficio postale, senza l’incubo delle file agli sportelli, ma con numerose cartoline disegnate, spedite e regolarmente ricevute che hanno come filo conduttore la provenienza: l’Asia. Ogni supporto, quando ancora era solo un pezzetto di carta o poco più, è stato affidato ad una persona che davvero avrebbe visitato quell’Oriente lontano e da dove poi ha imbucato i cartoncini bianchi, ritornati come un boomerang a Torino e qui disegnati. È un’Asia inventata e salgariana quella che si vede, di chi non c’è mai andato. L’allestimento offre la possibilità di leggere sul retro d’ogni pezzo il percorso con timbri, francobolli e titoli, e anche di timbrare e imbucare nella speciale cassetta-scultura cartoline personalizzate, idea che fa immedesimare gli “utenti” dell’ufficio postale in una proliferante teoria di viaggiatori. Poi, il tour del “cartoliniere” proseguirà a Berlino…
L’Asia immaginata dal novello Salgari
16 Giu 2011 14:09 - APPOINTMENTS
Apre a Torino l’allestimento di Antonio Mascia, dedicato alle sue cartoline che hanno raggiunto l’Oriente per poi ritornare ed essere disegnate