“Non avevo mai pensato di scrivere della mia famiglia. Cosa c’era da raccontare? Finché non ho trovato il diario di Rosa, la mia bisnonna. E ho capito che tra quelle pagine c’era anche la storia di un popolo e di una regione, quella in cui sono nata. Una storia che in Italia conoscono in pochi e che potrebbe, invece, insegnarci molto”.
Così afferma ora la giornalista Lilli Gruber, autrice del libro “Eredità” (360 pagine, 18,50 euro). Edito da Rizzoli, non trascura i documenti epistolari, come si annuncia già dalla copertina.
Rosa Tiefenthaler comincia ad annotare cosa accade l’8 aprile 1902, giorno del suo matrimonio. In quei fogli racconterà le storie quotidiane della famiglia, ma anche l’indignazione per il passaggio dell’area all’Italia o l’incubo della guerra. Un secolo dopo, la sua bisnipote li ritrova e decide di partire alla ricerca delle radici, scavando nella storia di una terra da sempre tormentata.
È il Sud Tirolo lungo la prima metà del Novecento, le cui vicende sono l’emblema dei travagli dell’Europa anche nazifascista. Così, le vite di Rosa, di figlie e nipoti -Hella, Elsa, Herlinde…- si intrecciano ad un capitolo controverso e sconosciuto, in una vicenda femminile e di confine.