Se da una parte Modena e Parma ottengono la storicamente corretta visibilità nella mostra di Venaria Reale (Torino), dall’altra la stessa Parma firma il percorso “1860: Prima e dopo. Gli artisti parmensi e l’Unità d’Italia”.
Proposto dalla Fondazione Cariparma in collaborazione con la Biblioteca palatina, ed ospitato fino al 27 marzo a palazzo Bossi Bocchi (strada Ponte Caprazucca 4, visitabile da martedì a domenica negli orari 10-12.30 e 15.30-18, ingresso libero), “vuole raccontare a un vasto pubblico l’impatto che i rivolgimenti storici ebbero sulle strategie professionali e sulla produzione artistica locale: nel breve tempo che ruota intorno al processo storico dell’Unità nazionale, gli artisti degli Stati parmensi ebbero infatti un ruolo assai più significativo di quanto finora considerato”. Poco studiate sono la committenza dei Borbone e la svolta da loro impressa sul gusto e sull’insegnamento artistico, così come non sufficientemente indagato appare il ruolo degli artisti della zona presso la nuova corte italiana e l’Accademia locale. Per questo il percorso considera “un ricco panorama di opere, talvolta inedite”, relative a pittura, incisione, scultura, architettura, fotografia, arti decorative, numismatica e filatelia.
Di quest’ultima se ne è occupato Liliano Lamberti “Di estremo interesse -puntualizza a «Vaccari news»- l’intervento di Paolo Toschi (pittore, incisore e direttore dell'Accademia di belle arti che oggi porta il suo nome) e Donnino Bentelli (grande incisore) per disegnare e incidere i francobolli ducali”.
Presso la sede espositiva, settimanalmente vengono organizzate conferenze riguardanti gli aspetti collegati. Giovedì 3 febbraio alle 17.30 lo stesso Lamberti interverrà su “La storia postale parmense tra Ducati e Regno d’Italia”; la partecipazione è gratuita.