Dio, la famiglia, il lavoro e la filatelia. Sono le quattro passioni della vita di Emanuele Mario Gabbini. “Certo -puntualizza il diretto interessato- la filatelia è la meno importante, ma ha avuto ed ha, per me, un ruolo molto significativo”. Tanto da narrarlo in “Filatelmia” (144 pagine senza illustrazioni e 16 fuori testo con immagini a colori, 18,00 euro; in omaggio con il primo volume del catalogo “Unificato di storia postale”).
Cinque le parti in cui la testimonianza è suddivisa. Riguardano, rispettivamente, l’autobiografia, le collezioni seguite nel tempo (una cinquantina), cosa ha scritto (libri, cataloghi, monografie, saggi ed articoli), le “convinzioni che mi sono fatto dei vari aspetti e dei vari interpreti della filatelia italiana” e la previsione “o, meglio, il mio auspicio” per il futuro del settore.
Secondo le sue stime, oggi gli appassionati italiani che acquistano sia in Italia che all’estero o su internet (nella valutazione sono esclusi gli stranieri che comprano in Italia) sarebbero così suddivisi: 2,5 milioni di para-collezionisti (persone che saltuariamente acquistano prodotti postali, spendendo in media 6,00 euro l’anno), mezzo milione che raccolgono solo novità (esborso di 70,00 euro), 50mila collezionisti (investono 500,00 euro), quasi 6mila di livelli più alti (e con un budget superiore). Tutti insieme muoverebbero un mercato valutabile in 150 milioni l’anno.