Anche il lavoro giovanile, per il bicentenario dell’autore, trova uno spazio nel cartellone del teatro alla Scala e nella collegata promozione marcofila. Oggi debutterà “Oberto, conte di San Bonifacio”, e per gli appassionati ci sarà l’annullo: dalle ore 12 alle 18, la biglietteria presente nel mezzanino della metropolitana di piazza Duomo avrà a disposizione l’impronta che cita il primo successo di Giuseppe Verdi.
L’artista -ricordano ora dal palco- “incassò a ventisei anni calorosi applausi”. Così l’opera venne replicata per quattordici sere e lui ebbe in tasca un contratto per scriverne altre tre. I suoi eroi piacquero subito, prima ai milanesi e poi agli italiani, “perché rappresentavano quello che loro avrebbero voluto essere: coraggiosi anziché pavidi, integerrimi anziché opportunisti, diretti anziché reticenti”. Oberto ha una figlia sedotta, Leonora, e inizialmente la ripudia. Poi, entrambi nutrono sentimenti di vendetta contro il seduttore (Riccardo), che nel frattempo ha un’altra promessa, Cuniza. Padre e ragazza decidono di avvertire l’altra donna dell’infida natura di costui, e lei… Garantiti i colpi di scena, “dettati da dirittura morale, esemplare orgoglio, generosità inattesa, nobile senso di colpa”.
Quanto allo spettacolo, sarà in scena fino al 14 maggio. Alla direzione vede Riccardo Frizza, mentre alla regia figura Mario Martone. Tra gli interpreti, Michele Pertusi e Adrian Sampetrean impersoneranno Oberto secondo i giorni, mentre Maria Agresta interpreterà Leonora, Fabio Sartori sarà Riccardo e Sonia Ganassi Cuniza.