Inconsueto argomento quello proposto, sino al 2 febbraio, alla Triennale di Milano: è la mostra “Quarant’anni d’arte contemporanea - Massimo Minini 1973-2013”. Viene dedicata al gallerista bresciano, “una figura -si legge nella presentazione, firmata dal curatore per le arti visive e nuovi media della struttura ospite, Edoardo Bonaspetti- sui generis nel contesto dell’arte italiana e internazionale”, che cercò di intercettare le ricerche più originali.
La rassegna è costituita da opere passate dalle sue sale, “un vero e proprio spaccato di storia dell’arte contemporanea raccontata da un punto di vista speciale, talvolta ironico e dissacrante”, aggiungono gli organizzatori. Opere consolidate sono affiancate ad installazioni “site specific”; un’area è dedicata alla collezione di fotografia italiana, poi vi è la serie di ritratti... Tra i nomi citati, alcuni -come Alighiero Boetti e Sabrina Mezzaqui- non estranei alle cronache postali.
Pensare che tutto cominciò col postino… “Ho lavorato -ricorda il diretto interessato- a «Flash art» per tre anni, dal 1971 al 1973. Ad un certo punto con una lettera Giancarlo Politi (l’ideatore della rivista, ndr) mi lancia nel mondo e mi obbliga a pensare, a decidere e quindi ad aprire”.
Già all’ingresso del percorso, fra la produzione editoriale, vi sono corrispondenze riguardanti il British museum, il fotografo Mimmo Jodice e la moglie Angela, l’artista Sol LeWitt, perché la galleria è pure “un’entità immateriale, costruita intorno a un complesso intreccio di rapporti umani -relazioni intense, coltivate negli anni- fatti di reciproco sostegno e fiducia, ma anche di dissidi professionali e privati. Ne sono vivace testimonianza le lettere, gli appunti e i documenti presenti”. Tra un titolo e l’altro, fa capolino (e come poteva mancare) l’adesivo tricolore per il centenario di un altro bresciano, Guglielmo Achille Cavellini.
La sorpresa è più avanti, verso la conclusione: quaranta tavoli contengono ottanta cartoline, mostrate dal lato immagine, mentre la parte con l’indirizzo è offerta in fotocopia. Quasi tutte viaggiate allo scoperto, appartengono a varie epoche e mostrano diversi soggetti. Riguardano i Minini, e furono ricevute dai loro interlocutori; “ne ho tratto un piccolo libro”.
Associato all’anniversario, non un volume, ma due, editi da A&mbookstore ed aventi lo stesso titolo: “Quarantanni. Galleria Minini 1973-2013”. Il primo ha 168 pagine con testi del medesimo protagonista e di Dan Graham (25,00 euro). L’altro ne conta 468 e raccoglie lettere, cartoline, telegrammi, fotografie, disegni, inviti delle tante mostre e avventure create dal 1973 ad oggi; in esso l’esperto spiega l’arte, dalla Concettuale alla Povera, dal Minimalismo alle nuove tendenze (50,00).