Elena Cortesi, laureata in Storia contemporanea, è stata ricercatrice all’Università di Roma Tre e ha diretto l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena. Anche da qui nasce il suo interesse per le missive riguardanti la Seconda guerra mondiale.
Missive protagoniste del libro “Lettere a destinazione” (120 pagine, 15,00 euro).
Durante il conflitto -spiegano dalla casa editrice, Cartacanta- “nei dialoghi tra i vari fronti di guerra e l’Italia, o all’interno della Penisola stessa, la censura interveniva con violenza, togliendo dal corso intere lettere o, anche, cancellandone alcune parti”. Il lavoro cerca di descriverne l’organizzazione e l’attività dall’entrata in armi del Bel Paese (10 giugno 1940) alla liberazione del Forlivese (9 novembre 1944).
Raccontando la storia della commissione censoria, la studiosa “ha voluto far riemergere dal silenzio degli archivi una parte di quelle lettere e di quei brani -di forlivesi, cesenati e riminesi- che la censura decise di non far proseguire. Così i protagonisti di allora possono ora conoscere cose che forse non hanno mai saputo, magari scritte da qualcuno che non è tornato, o ai discendenti di oggi ciò che hanno vissuto in quegli anni i loro genitori, nonni o bisnonni”.
Sapendo che le parole stampate “rimarranno a disposizione anche di coloro che vorranno leggerle in futuro”.