Un’altra novità, o perlomeno un chiarimento, tra Mise e Poste: riguarda i francobolli non utilizzati per le spedizioni, ma veicolati attraverso confezioni o prodotti rivolti ad esempio ai collezionisti.
Sempre il punto 7 delle “Linee guida - Emissione delle cartevalori postali” distingue infatti i dentelli destinati al servizio postale, quindi ceduti al nominale (tranne l’eventuale aggio per i rivenditori) ed esenti da iva, da quelli rivolti ad un pubblico differente, offerti in libero mercato ma maggiorati dell’imposta. In quest’ultimo frangente ricadono ad esempio i prodotti, come i folder e le tessere, realizzati da Poste medesima. In tale evenienza -ecco la conferma- “la concessionaria acquista da se stessa le cartevalori al valore nominale, operando le opportune imputazioni sul bilancio aziendale, e le rivende gravate dell’iva prevista dalla legge per la corrispondente categoria merceologica. Ciò anche al fine di non configurare abuso di posizione dominante nei confronti degli altri operatori commerciali attivi nel settore dei prodotti filatelici”. Analogamente, al fine di non determinare situazioni di vantaggio, “acquista ed utilizza le cartevalori destinate alla produzione di prodotti filatelici solo a partire dal previsto giorno di emissione e, comunque, dopo che sia stata completata la somministrazione agli uffici postali”. Viene dunque da pensare che i diversi gadget non saranno più disponibili al debutto dei dentelli, cioè nel momento di maggiore richiesta, ma seguiranno dopo.
Non sono gravate da iva le produzioni per le quali il cliente, all’atto dell’acquisto presso gli sportelli, domanda il contestuale annullamento. L’utente “ha facoltà di chiedere la bollatura a vista, da parte dell’ufficio postale, dei francobolli sciolti o applicati su supporto”.
La concessionaria tiene aggiornato sempre il prospetto delle giacenze di ciascuna singola carta valore, così da consentire all’utenza di acquistare quelle di proprio gradimento. Detto quadro, che può essere realizzato in formato elettronico, è a disposizione del pubblico attraverso tutti gli uffici postali. Il conseguente ordine può venire effettuato, senza oneri per l’utenza, presso qualunque ufficio postale, ed è evaso -viene di nuovo ribadito- “con ogni sollecitudine”.