La documentazione sulla serie avviata settantacinque anni fa oggi per il Litorale sloveno, segnalata nella notizia precedente, non rappresenta che una parte del fondo riguardante Miroslav Oražem, studiato da Veselko Guštin e sintetizzato in questa intervista con “Vaccari news”.
L’artista cominciò nel maggio del 1945 a riflettere su come sottolineare l’annessione alla Jugoslavia del Litorale sloveno e dell’Istria. Sei i soggetti ipotizzati, dedicati a Fiume-Rijeka, Rovigno-Rovinj, Pola-Pula, Gorizia-Gorica, cui si aggiungono una mappa dell’intera area controllata da Belgrado e un dentello per la posta aerea raffigurante il gabbiano. Un’ulteriore ipotesi è dedicata a tre costumi di Dalmazia, Macedonia e Slovenia, anch’essa rimasta lettera morta (il Paese si ispirò all’argomento solo dal 24 settembre 1957). In base ai reperti, avrebbero dovuto riportare il testo “Jugoslavia”, quindi senza riferirsi a specifiche ripartizioni territoriali.
L’autore fece i suoi schizzi su carta utilizzando la matita, raramente l’inchiostro: d’altro canto, all’epoca mancava tutto! I bozzetti veri e propri, a colori, sono su fogli da disegno bianchi, incollati ad una base in cartone. Nessuna informazione precise per le fonti: fotografie (viene citato il professionista Mlekuš Riko di Celje, che forse gli ha fornito del materiale) o cartoline? Comunque, avrebbe fatto tutto da solo.
L’archivio esaminato conserva 24 disegni di francobolli (non emessi) e oltre 100 schizzi che vanno da dimensioni minuscole di 5x5 centimetri all’“A3”. Si aggiungono progetti di banconote destinate alla Banca per l’economia per l’Istria, Fiume e il Littorale sloveno (fine).