Salvo ulteriori sorprese, il francobollo italiano per la cattedrale di Nardò (Lecce) uscirà il 30 novembre. Verrà preceduto -il 7 dello stesso mese- dall’analogo omaggio messo in pista dal Vaticano. In questo caso, però, l’iniziativa postale è più contestualizzata. Celebra i sei secoli da quando la chiesa, dedicata a santa Maria, venne proclamata appunto cattedrale.
Decisamente abbondante -anche se molto economica- la proposta definita dall’Ufn. Tirata in centocinquantamila serie (i fogli sono da dieci), contempla cinque francobolli dai nominali pari a 5, 10, 15, 25 e 45 centesimi. Totale: 1,00 euro.
I soggetti attingono agli affreschi che impreziosiscono le due navate laterali, datate tra il XIII ed il XV secolo; raffigurano, nell’ordine, il vescovo sant’Agostino, la Madonna della Sanità, la Madonna del Giglio, san Nicola di Myra e Cristo Pantocràtor.
Il tempio -viene spiegato- è costruito sui resti di una chiesa antecedente l’anno Mille e si caratterizza, oltre che per la pianta longitudinale, per gli elementi architettonici di fattura barocca e gli archi, a tutto sesto ed a sesto acuto. Di notevole pregio storico-artistico è il crocifisso ligneo del XII secolo, detto il “Cristo Nero”, collocato in una cappella della navata sinistra: secondo la tradizione, fu portato nel centro salentino dai monaci greci insieme alle reliquie di san Gregorio Armeno, patrono della città. Più recenti sono gli affreschi della navata centrale. Nel 1980 la costruzione è stata elevata a dignità di basilica minore da papa Giovanni Paolo II.