La notizia è stata data dal diretto interessato a conclusione di “Sicilia 2009”. Nino Aquila, dopo trentuno anni e due mesi ininterrotti, lascia la presidenza dell’Unione filatelica siciliana, nonostante l’ultima conferma fosse stata formalizzata un paio di mesi fa. “Sono fermamente convinto -ammette a «Vaccari news»- che bisogna lasciare i propri incarichi non nel momento in cui le cose vanno male, ma quando vanno bene”, e dopo la chiusura della manifestazione di Palermo non può che essere così.
“Una manifestazione -prosegue- degna di un nazionale, anche se concentrata sui francobolli di Sicilia e sulla storia postale regionale dal 1600 al 1800. Molto bella, articolata, piena di iniziative collaterali; sul fronte espositivo, sarebbe difficile rifarla. Noi non ci cimentiamo in esposizioni annuali, cerchiamo di concentrarci per fare cose di alto valore”. E questo malgrado le difficoltà... “Eravamo in parola con la Fondazione Banco di Sicilia affinché ci desse il supporto economico promesso a voce, supporto ufficializzato solo tre mesi fa, mentre tutti gli enti locali ci hanno dato soltanto incoraggiamenti. Pur avendo poco tempo, avevamo le idee chiare su come procedere”. Grazie all’esperienza precedente: l’appuntamento del 1959, ossia la prima iniziativa italiana a respiro planetario dal dopoguerra, le nazionali generali del 1974 e 1979, l’evento del 1997 per il cinquantesimo dell’Unione...
Intanto, è il momento dei primi bilanci, che riguardano l’esposizione non a concorso chiusasi ieri e soprattutto gli eventi collegati. Come la tavola rotonda, coordinata da Nino Aquila e con il supporto di diversi specialisti, su Tommaso Aloysio Juvara, che ha coinvolto all’incirca centotrenta persone, filatelisti e non. E poi le iniziative editoriali, fra cui il catalogo della mostra, realizzato da Sergio Aquila in collaborazione con Sonni Insinna, con informazioni sull’appuntamento ma anche articoli di costume, filatelia e storia postale, alcuni ricordi del 1959, la descrizione tecnica di tutte le collezioni esposte nel fine settimana.
L’editore Alberto Bolaffi, il docente universitario Antonino Buttitta e il vicepresidente dell’Ufs Giulio Perricone hanno presentato il libro di Nino Aquila e Francesco Orlando “Sicilia: i timbri del nuovo re (1861-63)”, riguardante le bollature sardo-italiane riscontrate nell’isola. Va a chiudere la trilogia che già comprende lo studio dei francobolli di Ferdinando e il successivo periodo luogotenenziale.
Oltre una cinquantina le persone che hanno assistito alla presentazione del libro di Paolo Vaccari “Sicilia 1859 - Tavole comparative dei francobolli”, cui ha partecipato come referente il collezionista Francesco Lombardo. “La nostra iniziativa -commenta la responsabile editoriale della società, Valeria Vaccari- ha avuto un buon riscontro. L’approccio scelto, cioè l’approfondimento così da esaminare ogni singolo francobollo e le sue differenze, è stato apprezzato proprio perché specialistico e dettagliato. In tanti hanno compilato il modulo per restare aggiornati sui tempi di uscita del lavoro”.
Infine, il bis per il libro “1859-1860 Storia postale dei francobolli di Sicilia” della coppia di studiosi Gaetano Gatto e Giuseppe Antonio Natoli (supportati ancora da Aquila e Lombardo). Il volume aveva avuto già un primo momento pubblico a Milano nel novembre scorso.
Ora l’Ufs, che conta anche due titoli di campione nazionale (nel 1987 e nel 2008), andrà a scegliere il nuovo presidente. Quando? “Qualche settimana”, conclude Nino Aquila. “Non è giusto che ci sia una vacanza troppo lunga”.