L’edizione del 2003, che si fermava al 1920, è ormai superata. Vuoi per i ritrovamenti effettuati nel frattempo, vuoi per l’estensione del periodo considerato, portato alla nascita della Repubblica. Sarà disponibile da “Milanofil” il “Catalogo degli annulli speciali italiani 1871-1946”, scritto a quattro mani da Paolo Guglielminetti e Maurizio Tecardi e realizzato da Poste italiane in collaborazione con l’Ancai.
In 321 pagine repertoria 928 obliterazioni, usate durante 639 iniziative. Cifre specchio dei tempi, se si considera che l’anno più prolifico è stato il 1937 con 78 impronte, mentre oggi, ogni dodici mesi, viene superata quota duemila.
L’iniziativa editoriale mette definitivamente da parte sia il volume di Paolo Guglielminetti e Italo Robetti di sei anni fa, sia gli elenchi, spesso non illustrati, che lo hanno preceduto. Come quello di Lorenzo Bernardelli, che risale agli anni Trenta e poi aggiornato a metà secolo, un ventennio dopo sostituito dalla lista di Umberto Bocus.
“La difficoltà maggiore -anticipano a «Vaccari news» gli autori- è stata la ricerca delle informazioni non postali, perché tutte le manifestazioni vengono descritte in termini di date, luoghi, contenuti dell’evento. Si tratta di elementi utilissimi, specie per i tematici, che hanno richiesto decine di ore di ricerca sui giornali dell’epoca”.
Anche le notizie a carattere postale non sono state facili da reperire... “È vero; i bollettini ufficiali li citano raramente. Bisogna, allora, ricorrere all’osservazione dei pezzi, e la possibilità di scoprire inediti esiste sempre. Due casi significativi riguardano il Congresso archeologico internazionale del 1912 e la crociera dell’Opera nazionale balilla del 1931. Queste ed altre scoperte sono dovute a recenti segnalazioni di soci Ancai e di altri collezionisti. Il catalogo è, infatti, il frutto di un lavoro corale”.