In uno, è intervenuto per il disegno Cyril De La Patellière e per l’incisione Pierre Albuisson; nell’altro, autrice unica è Sarah Lazarevic. Tali specialisti sono stati coinvolti da Monaco per la nuova tappa (arriverà oggi) dedicata ai cantanti d’opera che si sono esibiti nel Principato. Ora vengono citati il baritono francese Victor Maurel (figura nel valore da 3,30 euro) e la soprano drammatica russa ma naturalizzata francese Felia Litvinne (3,92).

Il primo artista nacque nel 1848 a Marsiglia; fu uno dei più grandi del suo tempo, ammirato per la notevole tecnica, la musicalità e l’abilità drammatica. La collaborazione con Giuseppe Verdi lo rese una leggenda. Nel 1881, alla Scala di Milano, offrì la prima mondiale della seconda versione riferita al “Simon Boccanegra”, seguita da “Otello” nel 1887 e “Falstaff” nel 1893. Non smise mai di espandere il repertorio. I compositori scrissero nuovi ruoli per lui e partecipò al lancio della “Moïna” di Isidore de Lara a Montecarlo nel 1897, un’opera sulla rivolta degli irlandesi contro gli oppressori alla fine del XVIII secolo. Trascorse gli ultimi anni a New York dove, nel 1908, fondò un Conservatorio d’arte lirica e diede lezioni private ai principali attori del cinema. Morì nel 1923.

La seconda commemorata appartiene alla classe 1860 (scomparve nel 1936); di San Pietroburgo, a trentatré anni cambiò il passaporto. Allieva proprio di Victor Maurel, debuttò nel 1883 al Théâtre-italien nel ruolo di Amelia, sempre nel “Simon Boccanegra”. La voce potente, con un timbro duttile e brillante, fece scalpore. Divenne conosciutissima attraverso il repertorio wagneriano. Nella terra dei Grimaldi interpretò per prima Brunilde in “Sigfrido”, Isotta in “Tristano e Isotta”, Kundry in “Parsifal”. È considerata la più grande Alceste (lavoro di Christoph Willibald Gluck) della storia, una delle poche voci femminili che hanno resistito alla prova della registrazione.