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editor Fabio Bonacina

27272 news from 8/3/2003

È uno dei tanti reperti proposti, fino al 9 settembre, a “Lux in arcana - L’Archivio segreto vaticano si rivela”

La mostra resterà aperta sino al 9 settembre
La mostra resterà aperta sino al 9 settembre

Quello che colpisce il visitatore sono innanzi tutto i numeri. La lettera riguardante il matrimonio di Enrico VIII, spedita il 13 luglio 1530 dal Parlamento inglese a Clemente VII, ad esempio, misura 93x46 centimetri, ed è appesantita da ben ottantuno sigilli in teche di latta (altre quattro sono vuote), pendenti da una fettuccia di seta rossa. Anche la missiva in seta firmata il 4 novembre 1650 da Elena di Cina, ultima imperatrice Ming, e diretta ad Innocenzo X non scherza: in lunghezza è prossima al metro, ad essere precisi 92x55 centimetri. Mentre l’unico suggello presente sul documento con cui Napoleone Bonaparte, era l’8 settembre 1801, ratificò il Concordato con la Santa Sede, ne conta 13,2 di diametro. E poi, c’è il verbale con le 231 deposizioni riferite al processo ai templari, celebrato in Francia tra il 12 novembre 1309 ed il 5 giugno 1311: è arrotolato come un’enorme bobina, perché di metri ne annovera 56,50. Curioso pure il nomenclatore, risalente al 1493-1494 ed impiegato da Alessandro VI per le corrispondenze più delicate, da rendere incomprensibili ad eventuali curiosi.

Sono alcuni degli oggetti che caratterizzano la mostra, allestita presso i Musei capitolini di Roma, “Lux in arcana. L’Archivio segreto vaticano si rivela”, a disposizione del pubblico fino al 9 settembre.

Come “Vaccari news” aveva anticipato, i richiami epistolari sono parecchi, scelti tra quelli più significativi per il contenuto storico o per il semplice piacere di osservarli.

Delude, invece, l’apporto informatico: certo, accanto agli schermi vi è indicato il tempo di attenzione che ogni singola sequenza richiede, ma non è possibile fermare il percorso nel caso si volesse riflettere o rileggere: bisogna attendere che la stringa finisca e ricominci daccapo. Ancora una volta, la macchina domina la volontà dell’uomo, anche se oggi la tecnologia è tale che si potrebbe (dovrebbe?) pretendere l’inversione delle priorità.

Interessanti i filmati, questi tradizionali, che raccontano il lavoro di archivisti e restauratori per tutelare il patrimonio. Sono associati ad una dimostrazione reale di quanto gli oggetti posti alle loro cure siano delicati e di come inchiostri, insetti, roditori, fuoco, luce ed umidità possano rovinarli. Senza contare le conseguenze belliche, come l’attacco aereo del 5 novembre 1943, anch’esso citato nel percorso.

A proposito dell’istituzione protagonista, un altro numero può dare l’idea della sua vastità: l’Archivio segreto vaticano conta ottantacinque chilometri di scaffali!

Decisamente godibile è il catalogo, dallo stesso titolo dell’allestimento. Racchiude 216 pagine di grande formato ed a colori, dedicati ai documenti, al contesto ed ai protagonisti. Firmato Palombi editori, costa 14,00 euro.

L'affare segreto di Enrico VIII. Lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII: pergamena con ottantuno sigilli in teche di latta e quattro vuote pendenti da una fettuccia di seta rossa (dettaglio)
L'affare segreto di Enrico VIII. Lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII: pergamena con ottantuno sigilli in teche di latta e quattro vuote pendenti da una fettuccia di seta rossa (dettaglio)



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