Documentare il contesto nazionale dei primi quindici anni del secolo e l’emergere in esso di orientamenti bellicisti e imperialisti. Puntando la lente, nel dettaglio, allo scontro ideale, “particolarmente aspro nella nostra città, tra interventisti e neutralisti”. Si aggiunge un’ultima parte iconografica: attesta come venne rappresentato il conflitto impiegando i principali strumenti comunicativi dell’epoca.
Così, dalla sede, la Biblioteca palatina di Parma (palazzo della Pilotta, strada della Pilotta 3), presentano la mostra intitolata “Le culture della guerra. Libri, giornali, manifesti e cartoline 1900-1918”. Rimarrà visitabile sino al 31 marzo.
L’iniziativa rientra in un approccio più ampio, di cui costituisce la prima parte, denominato “Parma nella Grande guerra (dalla guerra immaginata alla realtà della guerra)”. Nelle teche, dunque, aspetti come le diverse formazioni intellettuali (il ruolo dei nazionalisti, i giovani delle riviste fiorentine, i futuristi), lo scontro politico sul territorio, la rappresentazione dei combattimenti, la propaganda per la truppa, il rapporto con i bambini.
Ad ingresso libero, il percorso è aperto da lunedì a giovedì nella fascia oraria 9-18.30, venerdì e sabato dalle 9 alle 13.